venerdì 27 febbraio 2015

La mente e la salute

Partendo da esempi molto lontani, vi espongo un concetto molto semplice: la mente è uno strumento potentissimo che ci permette di modellare la realtà. Tutto è energia, dai nostri pensieri alla materia, hanno solo densità diverse possiamo dire. Ora, parlando di salute vi riporto qui due nomi del passato che hanno un peso anche nel nostro presente: Ippocrate e Paracelso. Lascio a voi la lettura (breve) del loro pensiero.




"I veri guaritori delle malattie sono le forze naturali che si trovano all'interno dell'organismo»
Ippocrate (460-377 a.C. circa)





Le 7 Regole di Paracelso
Philippus Aureolus Theophrastus Bombastus von Hohenheim detto Paracelsus o Paracelso (Einsiedeln, 14 novembre 1493 – Salisburgo, 24 settembre 1541) è stato alchimista, astrologo e medico svizzero.
1) Migliorare la salute. 
Questo richiede una respirazione, il più spesso possibile, profonda e ritmica, riempiendo bene i polmoni, all’aperto o davanti a una finestra aperta. Bere ogni giorno a piccoli sorsi, circa due litri di acqua, mangiare tanta frutta, masticare i cibi il più perfettamente possibile, evitare alcool, tabacco e medicine, a meno che, per qualche motivo grave, non siate sottoposti a trattamento medico. Fare il bagno giornalmente dovrebbe essere un’abitudine che dovete alla vostra dignità.
2) Bandire assolutamente dalla vostra mente, per qualsiasi ragione, tutti i pensieri di pessimismo, rabbia, rancore, odio, noia, tristezza, vendetta e povertà.
Fuggire come la peste ogni occasione di trattare con persone maldicenti, viziose, vili, mormoratori, pigre, pettegole, vanitose o volgari e inferiori per naturali limiti di comprensione o per argomenti sensuali che costituiscono la base dei loro discorsi o occupazioni. L’osservanza di questa regola è di decisiva importanza: si tratta di cambiare la trama spirituale della vostra anima. E’ l’unico modo per cambiare il vostro destino, perché questo dipende dalle nostre azioni e dai nostri pensieri. Il caso non esiste.
3) Fate tutto il bene che vi è possibile.
Aiutate ogni infelice ogni volta che potete, ma non nutrite mai un debole per qualsiasi persona. Tenete sotto controllo le vostre forze e fuggite da ogni forma di sentimentalismo.
4) Dobbiamo dimenticare ogni offesa, anzi, sforzatevi di pensare bene del vostro più grande nemico.
La vostra anima è un tempio che non dovrebbe mai essere profanato dall’odio. Tutti i grandi uomini si sono lasciati guidare da quella soave Voce Interiore, ma questa non vi parlerà immediatamente, ci si deve preparare per un certo tempo, distruggendo la sovrapposizione di strati di vecchie abitudini, pensieri ed errori che pesano sul vostro spirito, che è divino e perfetto nella sua essenza, ma impotente per la imperfezione del veicolo che gli si offre oggi per manifestarsi, la debole carne.
5) Dovete raccogliervi ogni giorno, dove nessuno può disturbarvi, anche per mezz’ora, seduti più comodamente possibile, con gli occhi socchiusi e non pensare a niente.
Questo rafforza fortemente il cervello e lo Spirito e vi metterà in contatto con influenze benefiche. In questo stato di meditazione e di silenzio, arrivano spesso le idee più brillanti, che a volte, possono cambiare un’intera esistenza. Con il tempo tutti i problemi che sorgono saranno risolti vittoriosamente da una Voce Interiore che vi guiderà in questi momenti di silenzio, da soli con la vostra coscienza. Questo è il demone di cui parlava Socrate.
6) È necessario mantenere il silenzio assoluto su tutti i vostri affari personali.
Astenersi, come se si fosse fatto un giuramento solenne, dal riferire agli altri, anche al vostro più intimo, di tutto quello che pensate, ascoltate, conoscete, imparate, sospettate o scoprite; per lungo tempo almeno, si dovrebbe essere come una casa murata o un giardino recintato. È una regola della massima importanza.
7) Non temete gli uomini e non abbiate paura del domani.
Mantenete il vostro cuore forte e puro e ogni cosa andrà bene. Non pensate mai di essere soli o deboli, perché ci sono dietro di voi potenti eserciti, che non potete concepire nemmeno nei sogni. Se vi elevate nello spirito, nessun male potrà toccarvi. Il solo nemico che dovete temere siete voi stessi. La paura e la sfiducia nel futuro sono le madri funeste di tutti i fallimenti e attraggono le cattive influenze e con esse il disastro. Se studiate con attenzione le persone di buona fortuna, vedrete che, intuitivamente, esse osservano gran parte delle regole sopra enunciate.
Molti di coloro che ammassano ingenti ricchezze, è certo che non sono del tutto delle buone persone, nel senso della rettitudine, però possiedono molte di quelle virtù che sono menzionate sopra. D’altro canto, la ricchezza non è sinonimo di benedizione, potrebbe essere uno dei fattori che conduce alla felicità, per il potere che ci da per compiere grandi e nobili opere, però la benedizione più duratura può essere raggiunta solo attraverso percorsi diversi, dove non domina mai l’antico serpente della leggenda, Satana, il cui vero nome è Egoismo.
Conclusione
Non lamentatevi mai di niente, dominate i vostri sensi, fuggite sia dall’umiltà come dalla vanità. L’umiltà vi sottrae le forze e la vanità è tanto dannosa, che è come se dicessimo “peccato mortale contro lo Spirito Santo.”


Ippocrate non parla di farmaci, parla di forze naturali all’interno dell’organismo, mentre Paracelso da delle piccole dritte per essere in qualche modo equilibrati (e aggiungo io far fluire le energie).
Ricordiamoci che quando c’è un blocco di energia si crea il danno, ogni sintomo è un messaggio e ogni organo è connesso ad un meridiano energetico e si può dire in termini ancora più semplici è connesso ad un trauma o blocco emotivo. Quindi siamo noi i creatori del nostro stato di salute con i nostri pensieri! Finisco con il citare l’amatissimo Bruce Lee: “Be water my friend”, fluire è la parola magica!

giovedì 26 febbraio 2015

La storiella della rana bollita

Se si mette una rana in una pentola di acqua bollente essa salterà subito fuori. Ma se invece si mette la rana in una pentola con acqua a temperatura ambiente essa rimarrà ferma e tranquilla.
Se si accende un fuoco sotto la pentola e si alza in modo molto graduale e gentile, la rana non si accorgerà del cambiamento, anzi inizialmente la temperatura tiepida potrà anche piacerle magari. Più l'acqua diventa calda e meno la rana sarà in grado di reagire finendo con il rimanere bollita.

Questa storia mi ha fatto riflettere su quanto i cambiamenti poco radicali e graduali possano produrre una sorta di assuefazione e adattamento. Ma non sempre sono favorevoli alla nostra evoluzione.
Ma soprattutto penso a tutte le volte in cui ci si lamenta di una situazione e non si fa nulla per cambiarla. Stiamo bollendo, non ci piace, ce ne rendiamo conto ma non abbiamo le forze per cambiare la situazione.
Siamo sicuri?
Spesso e volentieri abbiamo gli strumenti, li abbiamo tutti per poter iniziare ad avviare un cambiamento, ma finiamo con l'ascoltare la mente, che limita e che preferisce rimanere a bollire.



Come poter fare quindi?

Guardare le cose con occhi diversi e da punti di vista diversi.
Seguire le intuizioni, i messaggi dell'anima.
Provare a mettere in pratica tutto e di più.
Credere in noi stessi, nei nostri talenti e possibilità.
Osservare le emozioni, le lampadine di allarme per i pensieri creatori, senza identificarsi con essi.
Agire in modo presente e pieni di amore, di modo che l’amore verrà nella nostra vita con la medesima intensità alla quale vibriamo noi.

Questo ci porterà ad anticipare gli eventi, a capire dove siamo e a saltare.
Saltare vuol dire cambiare, questo fa paura solo alla mente.
Ma cambiare equivale in qualche modo ad evolvere e questo fa bene allo spirito.

Vi auguro con tutto il cuore di avere quella spinta per il cambiamento e per l’evoluzione.
Poiché ci meritiamo tutti di poter essere dei bei ranocchi splendenti e saltellanti.

venerdì 20 febbraio 2015

A proposito dei vampiri energetici..

Ho letto parecchio sui vampiri energetici,sulle varie tipologie che esistono e tutti i contorni letterari che ne sono nati dall'argomento.
Devo ammettere che penso di esserlo stata anche io in un certo qual modo, soprattutto parecchi anni fa, nel periodo più nero della mia vita (durato X anni), in cui quando parlavo con gli amici non facevo altro che lamentarmi delle cose e del mondo, succhiando in qualche modo la loro energia tenendoli fermi nel mio inferno mentale.
Oggi riflettendo ho pensato che i vampiri comunque hanno potere se e solo se siamo noi a permettergli di rubarci energia. 
E questo in qualche modo rispecchia sempre qualcosa del nostro mondo interiore.



Se io mi sto perdendo avrò quindi  attorno qualcuno che recupera ciò che io sto disperdendo a livello energetico: tornando all'esempio con i miei amici, loro erano assorbiti dai miei racconti e io assorbivo la loro energia sfogandomi. Ma è anche capitato di essere assorbita dai racconti di mie amiche che desideravo aiutare, io assorbivo i loro racconti e loro la mia energia.


Se dentro avrò una scintilla di risveglio arriverà colui che saprà aiutarmi ad illuminare la via (ricordandoci sempre che può arrivare una lampadina ad illuminare il cammino ma i passi sono sempre i nostri).

Se dentro ho la presenza assoluta e di conseguenza vivo nel qui ed ora, qualsiasi cosa arrivi, qualsiasi prova, la saprò superare senza disperdere energie, e se arriveranno a me anime che si sono perse in una strada buia, magari vorrà dire che sarà arrivato il momento nel quale sarò io ad essere il loro faro.

Mantenendo la presenza, nel qui ed ora, non assorbiamo nè veniamo assorbiti da ciò che ci dicono e ci raccontano, nè dalle emozioni che percepiamo poichè non risuonano con noi, non le facciamo nostre e quindi non sono nostre.


Essere presenti permette di osservare.
Osservare permette di rimanere integri e perfettamente carichi a livello energetico.
Siamo esseri divini umani, siamo qui per fare esperienze divinamente umane.
Non scordate mai di essere ciò che siete se potete, ma io sono sicura che passo dopo passo, ve ne accorgerete anche voi, la pratica è essenziale.
Emoticon heart

sabato 14 febbraio 2015

Sciogliere i rimpianti.

"Vi sono persone che credono che il ri-immergersi in un'emozione vissuta drammaticamente equivalga a morire e, per proteggersi, hanno occultato completamente questi ricordi. 
Cercando di fuggire una situazione che ci fa del male, fuggiamo anche da ciò che ci consentirebbe di liberarcene. 
Ricordiamo che il cervello limbico reagisce a tutto ciò che può sembrare una minaccia per la nostra sopravvivenza. Se, a seguito di una storia d'amore finita dolorosamente abbiamo registrato l'equivalenza "amare = soffrire", qualsiasi tentativo fatto in seguito per amare si tradurrà in paura di spingerci troppo oltre in un rapporto amoroso, o in distruzione del medesimo non appena inizia a diventare più intenso. È il cervello limbico a intervenire, con il suo fedele ipotalamo, per farci esplodere senza ragione, oppure per creare una chiusura che genererà un conflitto. 
Potremmo dire che l'inconscio è la posizione automatica del cervello che fa appello al cervello limbico e all'ipotalamo. La maggior parte degli esseri umani pensa, parla e agisce in modo automatico, a seconda dell'educazione e delle influenze subite. Queste persone non sono consce della portata dei propri pensieri o delle proprie parole." 
Claudia Rainville - Metamedicina ogni sintomo è un messaggio.



L'inconscio non distingue tra finzione e realtà, ne avete la prova quando ricordate un evento piacevole o spiacevole e percepite emozioni connesse ad esso.

Si può sciogliere il tutto, in autonomia, se sentite di averne la forza, o con l'aiuto di una persona che possa seguirvi in questo percorso.
E' molto semplice: si ricorda l'evento, visualizzandolo e rivivendolo, e si fa andare come avremmo voluto, comportandoci come avremmo voluto fare, dicendo cosa avremmo voluto dire e così via.
Immaginiamo il nostro bambino interiore che affronta qualsiasi brutta cosa che possa averlo traumatizzato in passato, ma ora è diverso poichè noi siamo li vicino, a tenergli la mano e dargli supporto, quella forza e quella saggezza per poter superare il tutto.
E cosi superiamo tutto, sciogliamo i piccoli traumi e lasciamo andare il passato che così non influenzerà più il nostro presente.

A questo proposito vi consiglio un telefilm molto carino, a mio parere, "Being Erica" che parla appunto di questo simpatico "esercizio". Erica è una 32enne che cade in un momento di depressione per le scelte che ha compiuto nella sua vita e la storia comincia appunto quando dopo esser stata lasciata e licenziata beve una bevanda in un bar che le causa uno shock anafilattico e viene ricoverata in ospedale. Qui conosce il dottor Tom, un dottore molto speciale che le proporrà una terapia altrettanto speciale che le permetterà di rimediare a tutti i rimpianti della sua vita e alle scelte del passato, tornando indietro nel tempo (con la consapevolezza attuale) e rivivendole come avrebbe voluto. Erica cresce ed evolve consapevolmente liberandosi di pesi interiori e superando lezioni importanti della sua vita. Il telefilm poi è davvero simpatico perchè pieno di citazioni che cascano a pennello per ogni momento.

Buona visione :)

Qui vi lascio il link per poterlo vedere in streaming online:
http://www.filmsenzalimiti.co/being-erica.html

venerdì 13 febbraio 2015

Lasciar andare le paure e permettere la vita.

Ho scritto la lista delle mie paure su un foglio.
Le ho affrontate e ammesse tutte a me stessa.
Una per una.
Le ho ringraziate dentro me per avermi portato fino a qui ma poi ho detto "ora basta".
Il camino accesso stava aspettando quel foglio.
L'ho poggiato sul fuoco godendomi lo spettacolo delle fiamme e sentendo la purificazione in me.
La sensazione è liberatoria.
Ma ora dopo un paio di settimane se non di più, mi accorgo sempre più coscientemente e consapevolmente che quelle paure non fanno più parte di me.



A cosa servono i riti? A volte a darci quella forza per affrontare le situazioni, ma siamo sempre noi che agiamo, non è la magia del rito in sè, è la nostra energia impiegata in quel rito a fare la magia.

E quindi cosa succede dopo?
La mente non ha più il controllo, non può perchè abbiamo lasciato andare uno dei punti forti su cui faceva leva per condizionare le nostre esistenze.
Quindi rilassati e contenti, sapendo che tutto andrà comunque bene, come deve, si permette alla vita di venirci incontro con le sue meraviglie.
La fiducia è immensa poichè l'amore è forte.
Le intuizioni hanno libero accesso e l'azione ispirata ha modo di nascere.
In questo modo si crea e si prende il controllo dei propri pensieri, si superano le prove e si vive.
Si assapora la vita pienamente.
Questo vi auguro, lasciate andare e permettete.

mercoledì 4 febbraio 2015

Il giudice e l'imputato.

Arriva un'idea, un'intuizione, poi arriva una seconda voce di solito, che boccia questa idea.
Inizia un dialogo che avrà epiloghi diversi a seconda del nostro grado di consapevolezza interiore e autostima, del nostro grado di ascolto e auto-osservazione.
Il giudizio che noi mettiamo verso noi stessi per primi lo applichiamo al mondo ed il mondo ce lo restituirà senza troppi complimenti.
E' una questione di vibrazioni, come sempre.
Quindi, se io giudico verrò giudicato, se io non giudico non sentirò giudizio da nessuna parte.
E' sempre tutta una questione mentale e di attaccamento all'identificazione che abbiamo.
Spesso poi perdiamo le cose importanti per puntare l'attenzione verso il particolare.
Come ad esempio, quando qualcuno ci fa una domanda usando forme grammaticali scorrette, cosa facciamo? Ascoltiamo il messaggio o puntiamo alla forma?
Quando ci guardiamo allo specchio riusciamo a dirci "Ti amo e ti accetto così come sei?" (cit. Louise Hay). Si? Allora accettiamo e amiamo anche il mondo che è solo il riflesso di ciò che noi abbiamo dentro.
Il lavoro come sempre è duro all'inizio perchè la mente cercherà di contrastare chi sta cercando di detronizzarla dal lungo regno, ma una volta abbandonata la via del giudizio verso noi stessi ed il mondo, la sensazione sarà quella di libertà assoluta, vera e propria leggerezza dell'animo.
Non ci sarà più nessuna frase che ci toccherà dentro perchè sapremo di essere l'unico modello e punto di riferimento di noi stessi, e non ci sentiremo in dovere di gettare addosso alle persone la nostra opinione. La critica non sarà più costruttiva nemmeno se a fin di bene, inizieremo a parlare di incoraggiamenti e apprezzamenti, vedremo tutto in un modo più luminoso e pieno di amore.
L'attenzione sarà portata verso ciò che ci piace e non verso ciò che ci è venuto male, ormai tanto quello è andato, è passato.
L'unico responsabile del nostro stato emotivo siamo noi, Da noi parte tutto e da noi può finire.
Quindi se il giudice ci condanna e noi ci sentiamo da condannare il gioco sarà quello anche nella vita, in tutti gli ambiti, dal lavoro alla famiglia, all'amore, agli amici.
Se il giudice ci condanna e noi con un sorriso gli spieghiamo che non c'è nulla da condannare perchè siamo perfetti così come siamo, in continua evoluzione e trasformazione, tutto verrà rispecchiato anche nella vita iniziando da una sensazione di catene spezzate e ali che iniziano a prendere il volo.
Cosa ci permette tutto ciò?
L'amore, verso di noi e gli altri, che ci permette di comprendere e accogliere che ognuno ha i suoi tempi e il suo percorso.
Come dice l'amico Gandhi "sii il cambiamento che vuoi vedere nel mondo".
Cosa vuol dire? Dai l'esempio.
Sempre con amore possiamo illuminare il mondo: con una candela se ne possono accendere migliaia.

martedì 3 febbraio 2015

Fallimento e resilienza.

Quando non riusciamo in un'impresa cosa pensiamo? Fallimento o crescita?
Sta sempre e solo a noi.
La resilienza è un concetto che esprime molto bene la ripresa dopo un fallimento, dopo un trauma, dopo un'evento doloroso della nostra vita.
Questo termine deriva dall'ingegneria e dalla biologia ed indica la proprietà che hanno i materiali di adattarsi e resistere a forze di deformazione o all'usura, conservando o riacquistando la propria forma originaria. In psicologia la resilienza è stata usata per definire la capacità delle persone di far fronte agli eventi traumatici o stressanti della vita riorganizzandosi di fronte alle difficoltà in modo positivo.
È la capacità di ricostruirsi e di rialzarsi cogliendo le opportunità positive che la vita offre, senza perdersi nella sofferenza, nella depressione e disperazione.
Le persone resilienti sono quelle che riescono nonostante le circostanze non siano favorevoli, sono quelle che contro ogni previsione ce la fanno e che raggiungono mete importanti credendo in ciò che fanno senza fermarsi.






Ci sono esempi di tragedie umane come guerre o eventi catastrofici (alluvioni e tsunami) che ci fanno capire quanta forza l'uomo è in grado di tirar fuori da sè.


È una caratteristica che può essere appresa da chiunque, non è che uno ce l'ha e uno no. Uno dei fattori condizionanti può essere l'ambiente in cui si è cresciuti e ciò che abbiamo appreso dai genitori, la visione positiva o negativa della vita e della possibilità di trarre insegnamento da ogni evento. Ad ogni modo questo non ci deve limitare, perchè arriva per tutti un momento nella vita (e anche più di uno) in cui la scelta è soccombere o rialzarsi dopo una caduta.
"La resilienza è la capacità di un individuo di generare fattori biologici, psicologici e sociali che gli permettano di resistere, adattarsi e rafforzarsi, a fronte di una situazione di rischio, generando un risultato individuale, sociale e morale." Oscar Chapital Colchado (2011)

Avere un alto livello di resilienza non vuol dire essere infallibili ma vuol dire essere disposti a pensare di poter sbagliare e correggere la rotta quando necessario, quindi seguire il flusso senza opporre resistenza. Come ci insegna l'amico Bruce Lee "Be water my friend".

Un esempio della storia di resilienza "creativa" è Thomas Edison, uno tra i più grandi inventori famoso per aver inventato la lampadina. La storia racconta che prima di realizzarla passò attraverso una lunga fila di insuccessi che non gli permettevano di trovare il materiale con cui produrre il filamento interno senza che si bruciasse all'accensione.
Non si perse mai d'animo e dopo migliaia di tentativi andati in fumo (i racconti variano da 1000 a 5000), a chi gli consigliava di lasciar perdere rispondeva "Io non ho fallito. Ho solo scoperto x materiali che non funzionano" (metto la x perchè non so il numero esatto di tentativi, ma l'importante è il messaggio che questa frase tramette).



Ora vi lascio qualche citazione che mi auguro possa aiutarvi a vedere le cose da un punto di vista diverso quando siete in difficoltà.

  • Non mi scoraggio perchè ogni tentativo sbagliato, scartato è un altro passo avanti. Thomas Edison
  • Solo perchè una cosa non fa ciò che tu ti aspetti non significa che sia inutile. Thomas Edison
  • Se c'è un modo di far meglio, trovalo. Thomas Edison
  • Il valore di un'idea sta nel metterla in pratica. Thomas Edison
  • Se fai quello che hai sempre fatto otterrai sempre quello che hai sempre ottenuto. A. Robbins
  • Se vuoi qualcosa che non hai mai avuto, devi fare qualcosa che non hai mai fatto.
  • La nostra virtù non consiste nel non cadere, ma nel rialzarsi dopo ogni caduta. O. Goldsmith
  • È duro fallire, ma è ancora peggio non aver cercato di aver successo. T. Roosevelt
  • Il più grande errore che puoi fare in vita è avere sempre paura di commetterne uno. E.Hubbard
  • Sono giunto a credere che tutto il mio passato, il fallimento e la frustrazione che ho vissuto sono stati effettivamente indispensabili per farmi raggiungere il mio nuovo livello di vita. A. Robbins

Anime belle vi auguro di superare ogni ostacolo, di osare e di iniziare il cammino nella direzione che volete. Non fatevi fermare da nessuno tanto meno dai vostri dubbi.
Ogni passo che vi porta a cadere che sia una lezione da cui imparare e da ringraziare perchè così sarete più forti. Create con amore la vostra vita, pensate agli eventi sofferenti come opportunità per crescere ed evolvere.
Ogni cosa accadrà al momento opportuno, seguite il flusso ma senza fretta. Andrà come andrà, andrà tutto bene poichè tutto è perfetto così com'è.