L’approccio con
il divino interiore non è cosa semplice poichè esso è un argomento spesso screditato, deriso, mal visto dalla società
attuale.
Sciogliamo questi blocchi.
Le cose vanno scoperte, indagate, sentite e poi seguite o allontanate sempre con discernimento.
Ho intervistato Sabrina Beretta, una channeller, la quale gentilissima ha risposto alle mie domande inviandomi come risposta dei file audio che ho trascritto qui sotto. Se preferite ascoltare le risposte cliccate su questo link.
Sciogliamo questi blocchi.
Le cose vanno scoperte, indagate, sentite e poi seguite o allontanate sempre con discernimento.
Ho intervistato Sabrina Beretta, una channeller, la quale gentilissima ha risposto alle mie domande inviandomi come risposta dei file audio che ho trascritto qui sotto. Se preferite ascoltare le risposte cliccate su questo link.
1) Canalizzare o channelling (dall’inglese:
canalizzare, incanalare, ricevere informazioni). Si parla di comunicazioni e
messaggi, da parte di chi? Sono entità superiori, di altre dimensioni, forme
angeliche?
L’atto di
essere un mediatore, con questa parte che giunge dall'universo, da piani di
esistenza, da mondi superiori che compresenti sono con la dimensione della
Terra, permette a colui che si presta nell'atto appunto di aprirsi alla
possibilità sensibile attraverso una forma personale di sensitività e
sensibilità, di poter appunto tradurre ciò che diventa un messaggio che
incanalato viene attraverso il corpo ed espresso attraverso la voce. Diventa la
formazione di parole, arriva da coloro che chiamati vengono spiriti guida, che
sono entità superiori che accompagnato hanno attraverso un’altra vita anche
fisicamente la creatura che in grado sono appunto ora di guidare ad un livello
spirituale. Sono energie angeliche che mai hanno sperimentato l’incarnazione,
possono essere energie, frequenze, vibrazioni, di mondi e di culture diverse da
quello che è stato sperimentato dalla Terra e in funzione dell’abilità, della
sensibilità, della sensorialità di chi le porta, essere anche fonti molto
vicine all’energia di co-creazione di tutto l’universo. È importante la
centratura, è importante l’ascolto, la fiducia, la volontà di poter portare un
messaggio che appunto giunge con vibrazione differente in funzione del fatto
che sia un messaggio umanitario o un messaggio diretto alla persona che
richiede questo tipo di mediazione.
2) Qual è la differenza con chi si definisce
“medium”?
La
differenza tra chi opera un tipo di medianità, che espressa viene attraverso
trapassati dei quali vi è la possibilità di percepirne o direttamente l’anima
in funzione della capacità di collegarsi al piano più elevato a cui essi
appartengono, o l’atto di collegarsi alla personalità che spesso rimane vicino
alla dimensione terrena a lungo tempo, è la differenza del luogo di entrata di
energia e quello che permette comunque alla creatura che fa da ponte, da
connessione, da mediatore, di non aver scorie di tipo bioplasmatico all’interno
di se stesso. Le forme di canalizzazione avvengono tramite l’apertura del
chackra della corona, e l’energia che ne discende entra direttamente in essa
scaricandosi a terra non togliendo così molta forza o molta energia alla
persona, mentre invece le forme di mediazione che solitamente avvengono con le
sedute medianiche, portano l’energia ad entrare in un punto della parte del
passato che coincide con il chackra della nuca e spesso portano le persone in
uno stato di trance più o meno vigile, dove la persona perde la possibilità di
interazione quasi completamente con la creatura, con l’energia attraverso la
quale sta prestando tutto se stesso e non il canale medianico che invece con la
canalizzazione avviene.
3) In che forma può avvenire una
canalizzazione? Comporta un impiego di energia elevato?
L a forma
della canalizzazione avviene attraverso tecniche diverse. Vi è chi utilizza il
Teta-Healing permette di far si che il corpo astrale della persona che fa da
mediatore, possa mettersi dietro o entrare nel corpo astrale della creatura che
gli sta di fronte e compiere una lettura di quello che sente, percepisce,
avverte essere presente all’interno del richiedente. Vi è invece chi capace è
di aprirsi verso l’universo radicandosi profondamente e lasciare che l’energia
scorra potendo far attivare la parola senza entrare in nessun contatto con chi
gli è di fronte e con la volontà in qualche modo di indagare, con una
profondità diversa, in colui che bisogno ha, in quel momento, in quell’istante
di ricevere un flusso di parole che sente risuonare dentro se stesso e che di
aiuto sono per aiutarlo a progredire senza nessuna forma di invasione, facendo
avvenire una forma di guarigione su uno dei piani che alla persona appartengono
e soprattutto riportanola verso il riascoltare il messaggio dell’anima per far
si che abbia la possibilità in questa vita di esprimere non solo quello che
viene vissuto attraverso la mente e l’illusione ma quello che nascosto è dentro
se stesso, perché questo sia possibilità di espressione di una vita che avvenga
nell’atto appunto di compiere quello che si è giunti a fare attraverso la
Terra, solitamente se il canalizzatore ha la capacità di connettersi con
energie pulite ed elevate, difficilmente vi è un grande spreco di energia. L’energia
che viene ad essere sprecata è dettata tra virgolette dalla pesantezza di chi
si trova di fronte, perché quello che può avvenire è che la milza della
creatura che fa da mediazione venga caricata dal campo aurico della persona
presente.
4) Che tipo di messaggio si riceve e qual è
il linguaggio usato?
Il linguaggio
più usato dipende da chi si presenta e solitamente è comunque un linguaggio
amorevole, avvolgente e che tende ad abbattere la mente. È un linguaggio
personalizzato dall’abilità di chi raggiungere può determinate frequenze. Non si
può parlare di linguaggio perché ovviamente a volte, soprattutto nelle
traduzioni, si perde quello che è l’intensità della vibrazione energetica di
chi ha fatto da ponte, da canale. Si riceve solitamente un messaggio
costruttivo che non porta la volontà di evidenziare difetti ma le qualità delle
creature per poter stimolare la giusta autostima dell’andare poi a sciogliere i
nodi che sono presenti in essi e che creano appunto riallineamento con il piano
dell’anima.
5) Ho letto che è un fenomeno antichissimo e
che tutti siamo in grado di canalizzare. Cosa ne pensi? Raccogliendo la tua
testimonianza ci puoi raccontare come hai iniziato a canalizzare?
In Egitto,
nei Maya e ovviamente in Atlantide, la capacità di canalizzare era già
elevatamente sviluppata e portava determinati individui ad esserne
particolarmente predisposti perché la connessione con il divino è stata persa
attraverso il tempo, le credenze e l’incapacità di dare spazio a qualcosa che
in una forma di dominio, di manipolazione, per una manifestazione di potere non
è più stata presa in considerazione in alcuni paesi del mondo, mentre in altri se
vi ricordate gli oracoli e se guardate anche ora all’India, agli sciamani dà
molto rilievo all’atto di vedere le figure che lo fanno in una forma che è
completamente diversa da quella che può essere la mia esperienza, porta
comunque il popolo ad avere veramente e trattare con sacralità chi si presta a
portare avanti un messaggio, un aiuto, una cura che in qualche modo comunque lo
connette ai reni che presenti sono nella Terra. Si può dire che questo
passaggio che è avvenuto dentro di me, è partito da quando ero piccola e
trasformato si è nel tempo. Quando ero piccola, all’età di 4-5 anni questo è
ciò che posso rivelare in questo istante, è che appoggiando la testa sul
cuscino sentivo il fischio di un treno arrivare e in funzione di questo
arrivavano poi fiumi di parole che mi dicevano essere quel mio angelo. In un
tempo successivo ho scoperto che non era un angelo di luce ma Angelo Roncalli
che camminava nella stanza di notte con la sua divisa informale da papa fumando
un sigaro, con una papalina sulla testa di colore viola e che mi raccontava un
po’ della sua vita, un po’ di quello che accadeva intorno a lui e che è stato
sostituito in un tempo differente da Sant’Antonio da Padova. Siccome le
informazioni ricevute sono state di un peso enorme per me e per quell’età che
avevo, arrivati sono loro ad aiutarmi a sviluppare una sensibilità personale
che mi ha visto però, con la morte di mio padre voler chiudere completamente la
connessione con questo tipo di energie che appunto legate erano ai defunti, e
che mi hanno portato attraverso l’aiuto di un prete, che ora non è più
purtroppo tra di noi in questa dimensione, a trovare la via, la strada per
poter rimanere in connessione con i mondi superiori, per non potermi ammalare, perché
peggioramenti avevo avuto ai reni, che via via hanno permesso l’atto di
arrivare a quello che ora, oggi avviene.
6) Quante tecniche esistono per canalizzare?
Esistono meditazioni utili allo scopo?
La possibilità
di entrare in contatto con l’energia c’è per tutti, ciò che deve essere
abbattuta è la forma di paura, di credenza e di rabbia che spesso si porta
dentro di noi e lasciare andare il mentale. Esistono diverse tecniche che sono
state incanalate e che vengono insegnate, trasmesse, e che utili sono. Ci sono
meditazioni anche che servono per poter sempre più rimanere in connessione e
che chi mantenere vuole pulito il proprio canale deve adoperare, ma fanno parte
di percorsi di cui non si può parlare così apertamente con chiunque si appresta
a leggere il passaggio che viene ora descritto perché sono personali e
soprattutto sono trasmesse da persone che capacità particolari hanno e che
ovviamente non sono così divulgate.
7) Ho letto che per canalizzare e percepire
le energie sottili ci sarebbe da fare l’attivazione di alcuni chackra, ad
esempio il 6°, il terzo occhio, come si spiegano quindi le canalizzazioni
spontanee?
Le canalizzazioni
spontanee si spiegano nel fatto che in qualcuno questo terzo occhio come tu lo
definisci, è già aperto dalla nascita e rimane aperto soprattutto dopo l’età
dello sviluppo. Ci sono creature che sono più ricettive, percettive, e che
nella sensibilità di se stesse rimangono in ascolto di quello che spesso è una
forma di fuga da una quotidianità dolorosa dove vi è più bisogno di un’attenzione
che magari, non per volontà viene a mancare dagli adulti intorno e che portano
ad attivare l’atto di giocare con l’amico immaginario, dove l’amico immaginario
non è altro che un angelo, non è altro che un trapassato, non è altro che una
figura comunque celeste che in qualche modo ha la capacità di mettersi in
contatto su questo piano e di farsi sentire, vedere, dalla creatura che nella
sua innocenza ne stabilisce un contatto.
8) Come si svolge una sessione di channelling?
Può essere fatta a distanza o serve il contatto con il canalizzatore? 9) Cosa rappresentano il nome e la data di
nascita?
Dipende, la
sessione di channelling dipende dall’abilità di chi contatta di portare il
messaggio ad una determinata velocità. Vi vuole ovviamente il permesso della
persona che solitamente è presente o dà comunque un accesso attraverso l’atto
di fare delle domande, e in funzione di questo chi si trova a fare da tramite a
volte ha già un messaggio da dire diretto alla persona che gli parla del
momento, dell’istante che sta vivendo e ha la possibilità poi di rispondere a
delle domande dove il nome e la data di nascita sono un permesso da parte dell’altra
persona di rilassare la mente, di lasciar permettere che l’energia entri e
altre sessioni si svolgono in altre modalità in funzione della recettività,
della sensibilità e dell’operatività del canalizzatore.
10) Ci possono essere interferenze durante la
canalizzazione da parte di altre essenze, spiriti, entità aliene o anche da parte
della mente del canalizzatore, dal suo ego magari? Come si possono riconoscere
messaggi che hanno subito interferenze?
Tutto quello
che tu chiedi nella decima domanda dipende dall’abilità di chi ovviamente fa la
mediazione. Ciò che io consiglio è che il lavoro su se stessi non cessi mai e
ci sia la capacità con tecniche che sono comunque rese note a chi è in questo
mondo per cercare di scaricare l’ego spirituale, per mantenere il canale pulito
e non fare entrare energie che possono essere di disturbo e ti ripeto tutto il
non inquinamento del messaggio dipende dalla volontà della persona di rimanere
su un determinato cammino.
11) Ci sono canalizzatori o channeler molto
famosi, che canalizzano messaggi da entità aliene della federazione galattica o
arcangeli superiori, per tutta l’umanità. Spesso hanno anche scritto libri
sull’argomento. Mi chiedo, come possiamo ascoltare e leggere questi messaggi
con discernimento senza creare ansie o frustrazioni in caso di mancata
realizzazione del messaggio, ad esempio? Ho letto del demiurgo corrotto, una
realtà che mi ha illuminato su quanto tutto questo confonde e distoglie dal
risveglio, cosa ne pensi?
Vi vuole l’ascolto
di se stessi, il discernimento arriva dai messaggi del corpo, da come ci si
sente di fronte a leggere determinate notizie ed utilizzare così quello che si
sente risuonare come verità oggettiva e personale e quello che invece non si
risente in qualche modo risuonare dentro di se lasciarlo li, perché semplicemente
può essere il momento attraverso il quale una verità non venga assorbita ma
venga ad essere adatta per l’evoluzione o può essere qualcosa di così distante
o così particolare che rivolto è soltanto a determinati tipi di creature.
Vi è la
verità, una parte di grande verità, in ciò che tu hai letto, perché il
tentativo di impedire il risveglio e quindi il processo di identificazione, di
individualizzazione, della pulizia delle linee del tempo, esiste nell’atto del
non voler far si che si contatti l’anima per sprigionare la luce. Ricordare si
deve che questo pianeta è appartenente ad un angelo che rifiutato si è di porre
servizio a Dio, e in funzione di questo ovviamente armi ha non di come nella
tradizione sono state esposte per poter impedire il contatto con esso.
12) Il cambio di alimentazione influenza lo
stato vibrazionale ed energetico di un individuo? E’ possibile diventare
brethariano e vivere di luce e prana?
Il cambio di
alimentazione alimenta tantissimo il cambio di vibrazione che avvenire può
nelle creature. Non deve essere però qualcosa dettato dalla mente, vi vuole
arrivarvi un passo alla volta ascoltando il corpo e portando il corpo a
comprendere e capire cosa è meglio per lui in quell’istante perché così non si
entra in carenze, perché così si può tornare a mantenere l’atto di mangiare
sempre di più qualcosa che è ricco di energia in quanto non morto. È possibile
vivere di luce e prana, vi vogliono persone con la struttura adatta e trovarsi
in luoghi adatti dove soprattutto lo stress e la contaminazione del collettivo,
che presenti sono soprattutto in Italia, non rendono così pressante la vita
delle creature perché vi è un’incidenza di contaminazione energetica importante
da tutto quello che come onda pensiero viene passato anche in funzione del
luogo in cui si vive.
13) Come si può spiegare in modo semplice la
connessione uomo-divino-campo energetico? Tutto è uno, che è un concetto
semplice è così difficile da capire? Hai qualche lampadina per sciogliere
questi dubbi e illuminare un percorso di crescita e risveglio?
La spiegazione
tra connessione uomo- divino- campo energetico nella semplicità si può spiegare
dal fatto che il corpo è comunque costituito da cellule, che vi è all’interno
di esso un circuito elettromagnetico che comunque porta informazioni attraverso
tutto il sistema nervoso e che ovviamente vi è una parte divina perché quella
batteria che permette a tutto di funzionare è data dallo spirito, dall’anima,
che sono un distacco di una briciola, di una luce, di una scintilla che dalla
fonte entra, come viene spiegato dalla Bibbia: “un soffio di alito viene
portato all’interno del corpo”. E i corpi eterici, i corpi causali, i corpi che
esterni sono e che legati sono alla vibrazione, sono l’emissione di energia che
li struttura e che li porta appunto ad essere intorno e dentro
contemporaneamente alla creatura perché questo ne permetta la manifestazione
del colore che parte è del corpo, della massa fisica e dell’atto di poter
raccontare via via sui vari piani, la storia della creatura. La parte divina, l’anima,
viene inoltrata all’interno del corpo in parte nel processo di gestazione e in
funzione di questo la risonanza che vi è con essa, con il risveglio di essa, è
l’atto di dover accettare che comunque, come dice la Bibbia, siamo fatti ad
immagine e somiglianza di colui che è il nostro generatore.
Tutto è un
uno, quello che si può dire è che la nostra personalità frammenta quello che è
stato portato dentro di noi al momento della nascita e la personalità viene
condizionata da tutte quelle situazioni che vengono vissute, da tutto quello
che ci viene trasmesso e insegnato, perché soggettivamente inquinato da chi lo
vive prima di noi e che di conseguenza l’individuo per sopravvivere si attacca
attraverso l’intelletto ai genitori, alla scuola, alla società per far proprie
delle idee che non sempre sono però in allineamento con il processo che
realmente è stato chiamato a portare dalla sua anima in questa dimensione. Più ci
si disinteressa di quello che non è nostro più veramente si arriva a capire
anche a livello alimentare cosa veramente è strutturato per l’individuo e non
quello che viene predisposto dalla società. Più si arriva a riconoscere l’autenticità
di noi stessi, più si impara a stare a contatto con la parte di noi e con la
stella della nostra incarnazione. Per potersi risvegliare, come tu definisci,
innanzitutto entrare vi vuole in un percorso di accettazione della totalità di
quello che si è in quel momento grassi, magri, belli, brutti, carnivori,
vegetariani, non è importante, è che alla base si sviluppi amore per se stessi
dandosi l’ascolto del non tradirsi nell’atto appunto di non aver più paura per
senso di colpa, di dire di no a chi ci sta intorno, non per uno sviluppo dell’ego,
ma per un ascolto reale di quello che vuole fare il corpo. Il corpo dà già le
istruzioni perché vi sia la capacità di creare una forma di autoconservazione
che non significa non amare gli altri ma significa darsi la giusta importanza,
la giusta autostima, per poter compiere il passo nella via opportuna e in
funzione di questo l’atto appunto di cominciare a portare all’attenzione i
segnali che il corpo attiva di fronte a determinate situazioni, non cadere nel
senso di colpa, imparare a dire di no, a guardare cosa accade intorno e
attraverso questo leggervi un messaggio che non è così sottile ma molto marcato,
nell' atto di imparare a fermarsi e di fare quello che più ci si sente per
sviluppare la gioia, permette questo percorso di risveglio.
Grazie Sabrina!!
Ringrazio enormemente Sabrina che è stata gentilissima a rispondere a tutte le domande, e ringrazio voi per l’attenzione.
Ringrazio enormemente Sabrina che è stata gentilissima a rispondere a tutte le domande, e ringrazio voi per l’attenzione.
Per chi volesse contattare Sabrina per chiedere direttamente a lei maggiori informazioni può scriverle a changesabri73@gmail.com.
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