Chi è l'inconscio?

In questa intervista vi conduco alla scoperta dell’Inconscio, il nostro bambino interiore, con Giuseppe Lembo.
Da Freud ed i suoi studi alla PNL con la riprogrammazione, dalla legge di attrazione a Vadim Zeland, dalla malattia alla gratitudine, dagli specchi al lavoro del mago alchimista: tutti questi sono gli argomenti affrontati in questo percorso che ci porta a conoscere la parte più preziosa di noi stessi.
Vi consiglio anche la lettura di un'altra intervista a cui Giuseppe Lembo ha gentilmente risposto: Salto Quantico.
Buona lettura.

1) Freud descrisse conscio, inconscio e sé superiore come un iceberg. Quali sono in breve i rapporti tra conscio (mente razionale), inconscio, anima e spirito?
Nell'iceberg la parte emersa è abbastanza sostanziosa (10% circa), anche se comunque relativamente piccola, io credo che invece la parte "razionale" di tutto quel che ci succede sia davvero ridotta al lumicino.
Quel 5/10% che si dice sia sotto il controllo della mente, quindi della razionalità, in realtà secondo me (ed in base a tutto quel che ho potuto verificare nelle mie numerose "indagini nel mio inconscio"), quel che crediamo sia sotto il controllo della mente è solo quella piccola parte di cose che sono in armonia tra mente conscia e mente
inconscia, tutto quel che la nostra mente inconscia non vuole o non ritiene utile alla sua evoluzione, non passa, non arriva nemmeno a stimolare una qualche forma di volontà mentale... mi spiego meglio... anche le nostre azioni mentali, anche i nostri pensieri più logici, hanno sempre una spinta ed una motivazione rintracciabile nelle volontà del nostro inconscio.
Poi, per quel che riguarda il rapporto tra le varie "parti"... direi che la mente non può decidere nulla a parte la "modalità di manifestazione" delle esigenze dell'inconscio, il nostro libero arbitrio è limitato solo alla possibilità di scegliere se vivere una esperienza in un modo o in un'altro... mi spiego meglio......Un ricco avaro è evidentemente una persona che soffre per il suo denaro, ne è schiavo, ne è il servitore assoluto, per risparmiare il suo denaro sarebbe disposto ad ogni sacrificio...un poveraccio invece avrà una sofferenza diversa nei confronti del denaro ma in comune cos'hanno?
Tutti e due soffrono per il denaro... tutti e due hanno probabilmente lo stessissimo blocco emotivo solo che per una serie di fattori... tra i quali il loro libero arbitrio, hanno "scelto"modalità di verse per manifestare il loro disagio, il loro blocco emotivo, la loro sofferenza emotiva.
Il libero arbitrio della mente può solo scegliere come soffrire...ma non può scegliere di non soffrire.
Un'altro compito prezioso della mente sarebbe quello di osservare... osservare noi stessi e questo sarebbe davvero il suo lavoro più prezioso...osservandoci nella vita quotidiana riusciremmo a stare nel "QUI e ORA" costantemente e questo potrebbe cambiare radicalmente la vita, perchè permetterebbe di vedere ogni cosa che ci accade proprio nel momento in cui si crea dentro di noi, nelle nostre emozioni, un istante prima della loro manifestazione nella vita materiale.
L'inconscio è la nostra memoria emotiva infantile, ma è anche qualcos'altro... l'anima è la nostra memoria emotiva delle nostre vite precedenti... in gran parte sovrapponibile alle memorie emotive dell'inconscio.
Curando e guarendo l'inconscio, si può guarire l'anima e quindi il karma.
Lo spirito è qualcosa che io non so ancora definire, so che dai "colloqui" con la mia anima è emerso che ne saprò qualcosa più avanti, adesso evidentemente non sono ancora pronto. Non mi impegno ad andare a cercare la bibliografia sullo spirito, non mi sto interessando a cercare di sapere cos'è, visto anche quel che ho letto sull'anima e che troppe volte... non corrisponde affatto alle informazioni che ho ricevuto direttamente dalla mia anima. 

2) L’inconscio è chiamato bambino interiore. Perché?
La definizione di bambino interiore è davvero stupenda, è completa, è centrata, è la verità.
L'inconscio è un insieme di frammenti della nostra esperienza infantile che non hanno trovato spiegazioni in quei momenti. Da bambini noi non abbiamo tutte le cognizioni per comprendere totalmente le cose che viviamo ed ogni cosa che avremmo voluto comprendere in quei momenti e che per qualche motivo non siamo riusciti a comprendere completamente, ci chiederà di spiegargliela... è come se in quella esperienza ci fosse rimasto un
pezzettino di noi, una parte di noi congelata a quell'età.
Quando si fanno le regressioni nell'infanzia, si deve andare letteralmente a ritrovare quella parte di noi che non ha capito quell'evento, che non ha capito quella situazione, che non ha capito tutte le altre cose che c'erano da capire. Dobbiamo ritrovare quella parte di noi che è rimasta lì ad aspettare che qualcuno gli spiegasse cosa altro c'era da capire e finchè nessuno lo fa... chiederà sempre spiegazioni su quell'evento, su quell'argomento, su quella cosa che non ha capito. Per questo è meravigliosa la definizione di bambino interiore...perchè è esattamente questo, è quell'insieme di parti di noi, della nostra infanzia, dei nostri primi tredici anni di vita più i mesi di gestazione nella pancia di mamma, è l'insieme delle esperienze non completate, è l'insieme delle cose che il bambino che eravamo allora, non ha capito e che adesso vuol capire.

3) Capita che certe situazioni ed eventi si ripetano nella nostra vita come se fossimo bloccati in un “loop”, si dice che finchè non si impara la lezione essa si ripete. L’inconscio si può dire è il regista di tutto ciò?
L'inconscio e l'anima sono i registi di tutto ciò.
Come abbiamo detto prima, l'inconscio ha necessità di capire non esattamente la lezione, ma semplicemente quell'evento dell'infanzia in cui non ha capito qualcosa, si tratta quasi sempre di emozioni, ma molto spesso anche semplicemente di fatti della vita quotidiana, cose a volte addirittura banali per l'adulto di oggi, ma che per il bambino di allora sono rimaste un mistero da risolvere.
La lezione, se di lezioni vogliamo parlare, non è quella dell'inconscio, ma la comprensione della modalità di
manifestazione del nostro inconscio in modo tale da riuscire a risalire all'episodio dell'infanzia che ha determinato il loop nel quale viviamo.

4) L’inconscio è chiamato anche il “grande mago”: è lui il creatore della nostra realtà secondo la legge di attrazione o risonanza?
Più che grande mago... direi il grande regista.
Ha anche poteri che potremmo definire magici, ma li usa tutti per fare in modo che si manifestino le sue incomprensioni infantili, creando eventi idonei alla manifestazione di quella incomprensione... è un mago che crea le scene anche all'istante se una comprensione diventa per qualche motivo di estrema importanza.

5) La realtà che viviamo è uno specchio del nostro mondo interiore e così anche le persone che incontriamo nella nostra vita. A volte è difficile a primo impatto riconoscere uno specchio, cosa ci può aiutare a farlo?
Le sensazioni possono aiutare moltissimo a comprendere l'altra realtà, quella nascosta dall'aspetto materiale delle cose e degli eventi. Come ho detto prima, con il nostro libero arbitrio possiamo scegliere la modalità di manifestazione dell'inconscio, ma non possiamo evitare che lui ci manifesti le sue esigenze di comprensione... o le sue "esigenze emotive".
La realtà è uno specchio nel senso che, quel che ci accade è generato o ricercato dalle nostre spinte emotive, quindi, quel che vedremo nello "specchio" cosa sarà? Nello specchio, cosa andiamo a vedere?
Nello specchio dovremmo vedere le emozioni che sentiamo, quindi le sensazioni emotive che sentiamo mentre ci "guardiamo in quello specchio". Quindi, cosa osservare in uno specchio?
Le emozioni, le sensazioni, le sofferenze. Ogni cosa che genera sofferenza ha sicuramente una risonanza con qualcosa dentro di noi, indagando con gli opportuni metodi, si può risalire a qualcosa della nostra infanzia che ha a che fare con quella emozione, sensazione o comunque con quella sofferenza.
Quella sofferenza è qualcosa che abbiamo già vissuto nella nostra infanzia ma in una condizione o una situazione che in quell'evento non siamo riusciti a comprendere completamente, il "noi bambino", presente in quell'evento, in quella situazione, non ha capito qualcosa e per questo motivo in quell'evento ha sofferto la stessa sofferenza che stai vivendo adesso.
A volte possono manifestarsi in situazioni assolutamente lontane e totalmente diverse... ma per quanto diversa sia la situazione, la sofferenza con la sua emozione di riferimento è sempre quella, la stessa che abbiamo vissuto in quello specifico evento della nostra infanzia... quell'evento da andare a scoprire, a comprendere e a spiegare al nostro bambino interiore.

6) L’anima suggerisce tramite le intuizioni e la via del cuore. La mente ci riporta ai condizionamenti limitanti, alle aspettative ed alla paura. Come poter ascoltare in modo “pulito” le indicazioni dell’anima?
Per ascoltare in modo pulito le indicazioni dell'anima si deve ripulire l'inconscio dai suoi blocchi emotivi... e ovviamente in automatico si sarà ripulito anche il karma.
Un'altro modo per ascoltare in modo pulito le indicazioni dell'anima già da prima di arrivare alla eliminazione di tutti i blocchi emotivi è la meditazione. Tuttavia cercare una scorciatoia per evitare le "trappole" dei blocchi emotivi, o credenze limitanti... o come vogliamo chiamarli, è sempre un lavoro relativamente inutile.
Il nostro inconscio e la nostra anima hanno come unico scopo proprio quello di proporci le loro sofferenze e di metterci nella condizione di viverle quotidianamente per poterle comprendere e risolvere.
Cercare l'ascolto pulito dell'anima prima di avere risolto tutte le cause che ci rendono questa cosa tanto difficile, è una scorciatoia che allontana dalla missione dell'anima stessa, a meno chè non si miri con la meditazione ad arrivare proprio a questo risultato, cioè alla comprensione e risoluzione dei propri blocchi emotivi.
7) Riprogrammare l’inconscio: è una soluzione che molti esperti in pnl propongono. In questo modo si prende una scorciatoia verso il benessere? Le affermazioni positive hanno un ruolo in tutto questo?
Riprogrammare l'inconscio, nel senso letterale della parola, è da incoscienti.
Come abbiamo visto con l'esempio del blocco emotivo nei confronti del denaro e dei due personaggi che ne offrono...l'avaro e il poveraccio... tutti e due soffrono per il denaro.
Ognuno ha "scelto" una modalità di manifestazione dello stesso blocco... ma sostanzialmente... tutti e due soffrono per il denaro e la sofferenza non è generata esattamente dal denaro ma dal loro modo bloccato di porsi davanti ad esso. La sofferenza è generata dal fatto che nei confronti del denaro non hanno informazioni complete, dal fatto che il denaro lo vedono in un modo limitato... cioè in un modo bloccato.
Riprogrammare l'inconscio cosa significa? Sostanzialmente è un modo per creargli un nuovo blocco emotivo... è vero che è un blocco mirato ma... è sempre un blocco emotivo e questo a lungo andare genererà nell'inconscio la necessità di manifestare di nuovo la sua sofferenza.
Lo farà in qualche modo nuovo, qualcosa che non è ancora successo nella nostra vita entrerà in modo dirompente e ci sconvolgerà di nuovo... e guarda caso di nuovo con quella emozione di fondo che sentivamo prima di fare la riprogrammazione.
Quanta gente arricchita dopo le riprogrammazioni mentali, che siano riprogrammazioni avvenute ascoltando i consigli di qualcuno o che siano avvenute per aver frequentato dei corsi specifici...quanta di questa gente si lamenta continuamente di qualcosa riferendosi sempre al denaro? Hanno cambiato il modo di soffrire per lo stesso problema, ma non hanno risolto la sofferenza.
Liberare l'inconscio è altro... è un lavoro vero, è un lavoro nel quale l'inconscio viene visto come parte integrale e integrante di noi nel nostro insieme...riprogrammare invece è come vedere quella parte di noi che ci chiede comprensione, più come una macchina o come un animale, come un qualcosa che non è noi stessi, come un estraneo o addirittura come un nemico da distruggere o come minimo da mettere a tacere...ho conosciuto molta gente che ha fatto corsi di riprogrammazione... alcuni di loro sono riusciti anche a riempire la loro vita di cose che dovrebbero dare la felicità...ma non sono felici.
La felicità sta nella unione, nella unificazione di tutte queste parti di noi così frammentate e così in contrasto tra di loro che ci chiedono continuamente comprensione.
Per le affermazioni positive... non credo che abbiano una vera efficacia a parte un effetto tampone che in alcuni casi particolari può anche andar bene... ma con la coscienza e consapevolezza che si tratta appunto, di un tampone momentaneo. Una delle tecniche migliori per liberare o riprogrammare l'inconscio è la frase ripetuta... ma... va fatta in un certo modo, non certamente, semplicemente ripetendo a campanella una frase che per noi e soprattutto per il nosrto inconscio molto spesso sa tanto di bugia e di presa per i fondelli di se stessi...cioè di illusione. La frase ripetuta deve avere delle caratteristiche precise...per esempio, se mentre tu ripeti una frase senti in te delle tensioni che, più ripeti la frase e più si fanno acute, allora quella frase sta sicuramente agendo dentro di te, sta riscrivendo qualcosa.
Problema: sai davvero cosa sta succedendo in te?
Sai davvero cosa stai modificando in te?
Sai davvero cosa stai riscrivendo in te?
Sai quante altre nuove armonizzazioni dovranno avere luogo per fare in modo che questo nuovo programma non crei problemi in te e nella tua vita quotidiana?
Le modificazioni di qualcosa stanno sicuramente avvenendo ma se queste nuove modifiche non sono in armonia con tutto il resto del "pacchetto emotivo che ti governa 24 ore al giorno"... tu stai solo creando una nuova confusione assurda nella tua vita.
La via della comprensione è sicuramente la più lunga e difficile, almeno all'inizio, ma è questa la strada da fare ed aggiungo che, dopo un pò di "apprendistato", diventa anche la più facile, perchè è la via naturale, è la via che noi spontaneamente avremmo e sapremmo usare se non avessimo avuto la fregatura dal mondo "civile" di ritrovarci con la mente orientata altrove, cioè lontano da noi stessi.
Ogni cosa che ci allontana dalla comprensione dell'inconscio e dell'anima è fondamentalmente sbagliata.
Certamente se qualcuno è in una situazione quasi da suicidio...allora anche qualche pia illusione con le frasi positive può aiutare a tamponare momentaneamente ma.. si deve essere consapevoli che il lavoro da fare è ben altro.
Infine qualche parola sulla PNL.
La PNL è magica e può fare miracoli... ma anche disastri. Se la si usa per installare dei programmi mentali mirati... senza avere compreso il perchè di quella "necessità di riprogrammazione"... o peggio, se la si usa solo per convincersi di cose contrarie alle nostre normali convinzioni inconsce, come spesso si fa con le frasi positive... allora la confusione sarà totale e sarà anche molto più difficile in futuro riuscire a rimettere ordine.
Richard Bandler, il padre della PNL, moto saggiamente, prima di usarla, ricorreva all'ipnosi regressiva per capire il perchè di un blocco emotivo e dopo averlo scoperto nell'infanzia del soggetto, applicava la sua PNL per ristabilire l'ordine delle cose... ma ripeto... prima di utilizzarla, è bene capire il perché profondo delle cose. La PNL è una cosa seria, da non utilizzare per le cavolate egoiche della nostra mente... il prezzo da pagare dopo una
riprogrammazione sbagliata... è troppo alto.
Quando si parla di inconscio... si parla di cose davvero serie... da non scherzarci.

8) L’inconscio non distingue tra finzione e realtà: ogni volta che diciamo un non è come fare un’affermazione per il fatto che il “non” non viene riconosciuto? Ogni volta che vediamo una scena di violenza in un film è come se la stessimo vivendo realmente anche se consciamente sappiamo di essere davanti ad un film ad esempio?
La mia paura dei ragni e dei rettili è nata vedendo alcuni film negli anni 70.. cioè quando ero ancora troppo piccolo per capire che erano solo finzione.
Questo è successo perchè ero un bambino troppo piccolo, con una quantità di informazioni insufficienti per comprendere la realtà, mi ricordo che per molti mesi, prima di mettermi a letto controllavo sotto le lenzuola se c'era un ragno o un serpente...
Da grandi, invece, la visione di un film non genera più nessun blocco emotivo ma può richiamare i blocchi emotivi che ci siamo lasciati dietro negli anni passati della nostra infanzia.
Il vedere magari in modo ripetuto delle scene di film... per esempio di guerra... può alla lunga portare anche ad avere desiderio di vivere quelle scene magari andandosele a cercare le situazioni di guerre o cose simili... ma in realtà, non è stato proprio il film o la ripetizione dei tanti film visti a richiamare e spingerci verso la guerra, in realtà è stato il nostro inconscio che attraverso quel genere di argomento ha trovato modo di manifestare qualucno dei suoi blocchi emotivi più pressanti.
L'inconscio non riconosce nulla a parte le sue esigenze emotive, certamente è un semplificatore per cui... se tu pensi alla guerra... non è che sta a controllare se è un si o un no... per lui si parla di guerra.
Se stai a pensare ai debiti... non è che pensa al fatto che tu non ne vuoi più.. per lui, se in quell'argomento c'è modo di farti vivere una o alcune delle sue emozioni non comprese... è ottimo argomento per farti lavorare.
La vita materiale è tutta prodotta dalle esigenze emotive dell'inconscio e dell'anima.
Ogni cosa materiale ha uno scopo puramente emotivo, nessuna cosa viene scelta senza una emozione che ci spinge verso essa.

9) La metamedicina di Claudia Rainville e la nuova medicina germanica del dottor Hamer seppur con vie diverse ci portano a collegare i diversi sintomi e/o malattie con l’origine emotiva. Il corpo quindi è la via di comunicazione dell’inconscio? Con quale linguaggio comunica?
Della metamedicina non ho studiato nulla, del dottor Hamer invece ho letto qualcosa di cui ho avuto anche conferme nella mia vita grazie alla totale guarigione dalle mie allergie e da altri tre problemi più gravi che mi sono portato dietro per oltre trent'anni, tenendoli sotto controllo ma di certo non in modalità "da persona sana".
Oggi sono sano, non ho più quei problemi, non ho più nulla da tenere sotto controllo.
Ti dico di più... non era questo il mio obiettivo quando ho cominciato a rimuovere i miei blocchi emotivi in modo
sistematico e mirato.
Il mio obiettivo era soltanto quello di guarire il mio inconscio e liberarlo da tutti i blocchi che avevamo per rendere la vita più fluida e vivibile. La guarigione è stata una cosa di cui mi sono reso conto per caso...
Si, ti confermo con certezza assoluta che ogni malattia ha origini emotive, guarendo l'inconscio si guarisce il corpo. Il corpo è anche una manifestazione dell'inconscio e dell'anima.
Le malattie sono l'espressione di alcune emozioni pressanti che il nostro inconscio ci ha manifestato per tantissimo tempo senza essere stato mai compreso ne ascoltato.
La riprogrammazione dell'inconscio, espone fortemente anche al rischio di malattie, una emozione che invece di essere compresa viene ingabbiata in un programma mentale... o semplicemente esclusa dalla possibilità di manifestarsi, in qualche modo dovrà venir fuori...
C'è adesso però adesso la necessità di parlare dei bambini nati malati...ho accennato prima al fatto che, il nostro inconscio nasce sostanzialmente nei primi tredici anni di vita... più il tempo della gestazione nella pancia di mamma. Se durante la gravidanza la nostra mamma vive intensamente certe emozioni particolari, noi le assorbiamo come un ordine, verranno letteralmente scritte nelle nostre cellule quelle emozioni e se per qualche malaugurato caso si combinano in modo particolare... come per esempio le tre emozioni principali responsabili del diabete... paura, senso di opposizione e senso di schifo... bhè... il bambino avrà forti possibilità di nascere con il diabete.
La bella notizia è che queste emozioni in combinazione devono persistere piuttosto a lungo, non è con una settimana di paura insieme alle altre due sensazioni che si installa un diabete... ma di certo una predisposizione per il nostro futuro ce la darà.

10) Neale Donald Walsh in Conversazioni con Dio scrive che la preghiera con cui si può comunicare “secondo una via diretta”con Dio è la gratitudine. Quindi chiedere con una preghiera di supplica non porta a nulla se non a vibrare in uno stato di mancanza poiché la nostra attenzione è indirizzata verso ciò che non abbiamo. L’incoscio parla lo stesso linguaggio?
L'inconscio cerca di manifestare nella vita quotidiana tutto quel che "sente"... ovviamente fin'ora abbiamo parlato di sofferenza e blocchi emotivi e tutto quel che c'è da guarire... ma la vita non è solo questo.
Tutto quel che viviamo quotidianamente nella vita materiale è frutto della risonanza che l'inconscio trova (o crea) con l'ambiente in cui si trova.
In tutto quel che ci circonda c'è tutto, perfino... in un teatro di guerra potrebbe esserci uno spiraglio di amore assoluto... allo stesso modo, in una festa di bambini potrebbe esserci un frammento di cattiveria gratuita...in un caso o nell'altro, noi andremo a percepire nell'ambiente che ci circonda tutto quello che è in sintonia con il nostro
sentire interiore.
Ovviamente, se ci sintonizziamo con la gratitudine è inevitabile che diventeremo in grado di percepire ogni piccolo frammento di gratitudine che si genera intorno a noi... e ovviamente, più ne siamo in risonanza, più la cercheremo e più facilmente ci sposteremo in ambienti dove è più presente... cambiando la nostra vita sicuramente in meglio.
Ma il vero miracolo della gratitudine sta nel fatto che... tu prima di cercarla fuori, devi cercarla dentro di te e questo inevitabilmente farà in modo che tu orienti in modo diverso la tua mente.
Il fatto di riorientare la mente verso se stessi farà in modo che noi cominciamo a guardarci dentro... e in questo osservarci dentro... emergeranno più chiaramente i messaggi dell'inconscio e dell'anima, ancora prima della loro manifestazione materiale.
Inoltre, quando l'inconscio e l'anima si sentono osservati direttamente, non hanno più bisogno di urlare, non hanno più bisogno di manifestazioni eclatanti per farci sentire le loro incomprensioni... non solo...la gratitudine ha anche il potere magico di farci tollerare le piccole sofferenze della vita quotidiana e attraverso questa sofferenza cosciente... si può guarire in modo spontaneo anche il karma... oinsieme ovviamente ai "corrispondenti blocchi emotivi".

11) Vadim Zeland nel Transufing parla di potenziali superflui: forze che si generano quando desideriamo troppo intensamente una cosa oppure quando ci mettiamo troppa enfasi dopo averla ottenuta. Come possiamo fare per non crearli?
Per non creare potenziali superflui... come lo stesso Zeland consiglia... è bene andare a prendersi il "proprio giocattolo"come quando si va a prendere un giornale all'edicola...sai che se vai all'edicola paghi quel poco che serve e il giornale è tuo... e non stai proprio a gioire come un matto perchè è tutto normale.
Ecco.. se prendi tutto come fosse cosa normale, non generi potenziali superflui.
Un'altro consiglio che ci da sempre lo stesso Zeland è quello di dare il merito all'angelo... cioè... far finta che ogni cosa che otteniamo è merito del nostro angelo custode, se fai questo lavoro, se non ti prendi il merito ma lo dai a qualcosa di esterno a te, anche se dovessero scatenarsi potenziali superflui non si accaniranno su di te... ma su di una entità che tutto sommato..potrebbe anche non esistere... l'importante è crederci.
Ma anche questo...alla fine è tutta un'alchimia che serve solo ad evitare il vero lavoro, serve solo a continuare ad illudersi. Alla fine, l'inconscio e l'anima troveranno sempre un'altro modo per manifestare il loro disagio.
Pensiamoci un pò...cosa genera in noi un desiderio?
Qualcosa che ci manca!
E perchè ci manca quella cosa?
Perchè attraverso quella mancanza generiamo in noi delle sofferenze "utili a riconoscere una precisa manifestazione del nostro inconscio". Come ho detto prima, le sofferenze della vita quotidiana sono soltanto una ripetizione delle stesse sofferenze che il nostro bambino interiore si porta dietro fin dalla nostra infanzia...quindi, ottenendo con le varie alchimie quantiche tutto quel materiale che in modo spontaneo non riusciremmo mai ad avere, cosa stiamo facendo?
Stiamo togliendo al nostro inconscio una sua modalità di manifestazione, gli stiamo dicendo che deve stare zitto... e tutto questo, fino a quando non lo facciamo con una riprogrammazione ancora non è grave...ma se poi arriviamo a riprogrammare l'inconscio... allora stiamo proprio dicendogli che... di quel che lui non ha capito, non ce ne importa nulla... e qui cominciano i problemi seri.

12) Il mago alchimista trasforma il piombo in oro tramite il fuoco. Noi possiamo fare un lavoro alchemico su noi stessi tramite il fuoco del dolore osservandoci trasmutando le emozioni negative e la sofferenza in emozioni all’ottava alta con l’amore. La via del presente (vivere nel qui ed ora) e dell’auto osservazione ci permette di guarire le nostre ferite emotive?
Quando feci il corso sulla conoscenza dell'inconscio guidato da Antonio Origgi, lui ci spiegò che, nella ripetizione della frase che faceva comprendere al mio inconscio le cose che non aveva capito nell'infanzia, dovevo sentire una sensazione di attrito, di sofferenza fisica, di sofferenza interiore... la frase doveva generare una specie di fastidio ma proprio a livello cellulare.
Questa frase va ripetuta continuamente fino a quando non si sente più quella sofferenza pur continuando a ripeterla.
Si deve poi andare ancora avanti, sempre con la stessa frase magari modificandola leggermente in una modalità propositiva fino a quando invece di sentire sofferenza come sentivamo prima si arriva ad avere la sensazione piacevole di un desiderio di sorridere o addirittura di gioia.
Questo significa attraversare la valle di dolore, questo significa scendere nel dolore, trascendere il dolore, questo significa trasmutare il dolore in gioia, il piombo in oro.
Questo lavoro fatto così, in questo modo, ha due componenti fondamentali: la focalizzazione della mente sulla comprensione e l'attraversamento del proprio dolore, della propria sofferenza fisica.
Nella vita quotidiana possiamo fare altrettanto con le sofferenze quotidiane.
Ma ci sono dei "ma"...
Il primo... la comprensione reale e profonda del perchè di quella sofferenza che stiamo vivendo... se non sai perchè stai soffrendo, nella riscrittura della convinzione rischi di riscrivere altri blocchi invece che liberare
il tuo inconscio oppure rischi di rafforzare la convinzione sbagliata generando in te altre necessità emotive sempre più spinte per rivivere sempre peggio la stessa sofferenza.
Quando piangiamo per un torto subìto, se il nostro pianto è accompagnato da una focalizzazione mentale verso un preciso individuo che secondo noi è il colpevole... la sofferenza del pianto non farà altro che scrivere letteralmente nelle nostre cellule (epigeneticamente) e nel nostro inconscio qualcosa che ci focalizzerà sempre più verso il colpevole che abbiamo individuato e focalizzato.
Se invece... riusciamo a scoprire la causa emotiva che è emersa da dentro di noi e riusciamo a capire che quella sofferenza non è altro che una manifestazione del nostro inconscio che ci ha messi in quella situazione di sofferenza proprio per farcela vivere affinchè noi rivivessimo quell'evento infantile in cui non abbiamo capito delle cose... e se sappiamo da dove si è originata in noi... allora, lo stesso pianto potrebbe generare un inizio di
guarigione...a volte un unico pianto può essere liberatorio e sufficiente a guarire una emozione, ma è necessario che sia focalizzato non su un colpevole esterno a noi ma dentro di noi... non un colpevole in noi... ma una motivazione interiore, solo una motivazione, non un colpevole.. mai più parlare di colpevoli ma solo di motivazione inconscia.
Tuttavia, anche le piccole sofferenze quotidiane hanno potere di guarigione, solo che il processo di guarigione spontaneo così è molto più lungo.
La bella notizia è che comunque, man mano che si va avanti, la sofferenza sarà sempre più leggera e sopportabile.

13) Quale lampadina ci puoi lasciare grazie alla tua esperienza?
Lampadina... cosa possiamo dire?
Abbiate rispetto delle manifestazioni del vostro inconscio.
Abbiate rispetto della sofferenza che sentite quotidianamente e chiedete al vostro inconscio il perché non abbiate paura di scendere nei vostri ricordi più profondi, incontrare il proprio inconscio è l'esperienza più bella che potete fare in questa vita.
Ci vuole coraggio... ma credetemi... ne vale la pena.

Grazie Giuseppe!!

Giuseppe Lembo, un agricoltore che dall’agricoltura biologica e dalle osservazioni della biodinamica è scivolato sulla filosofia antroposofica e le leggi del cosmo, yoga e meditazione, senza accontentarsi di una sola campana e scavando per capire il senso delle cose. Grazie allo studio ed all’auto osservazione ha potuto prendere coscienza di tutto ciò di cui avete letto ora.

Questo è il link al suo blog:http://osservazionequantica.altervista.org

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