Ho'oponopono

In questa pagina vi offro l'intervista a Giovanna Garbuio sull' Ho'oponopono.
Buona lettura con discernimento e cuore aperto.


Ho’oponopono è un mantra hawaiano, cosa vuol dire?
“Ho’oponopono è un mantra hawaiano” è un affermazione assolutamente falsa e fuorviante! Ho-oponopono è un modo di vivere e in Hawaii il mantra che noi usiamo associato ad Ho-oponopono non esiste! Il Mantra "I love you, Please forgive me, Sorry, Thank you" lo ha creato Joe Vitale in accordo con il Dr Ihaleakala Hew Len. Lo ha associato alla cultura hawaiana perchè probabilmente è stata la naturale evoluzione  dell'ho’oponopono dell'identità del sè nelle sperimentazioni del dr Hew Len. Il mantra l'ha codificato Joe Vitale dunque, ma insieme al dottor Ihaleakala Hew Len... e dal dottor Hew Len Mabel Katz l'ha ricevuto. Mabel Katz ai suoi seminari propone addirittura solo "Grazie"! Pur consapevole dell'esistenza del mantra intero! Il dottor Hew Len, finchè ha continuato a fare seminari, proponeva il mantra completo o parziale come uno dei molti strumenti di pulizia dell'ho’oponopono dell'identità del sè.
Ovviamente il mantra è solo uno strumento... e probabilmente arriveremo ad un punto che non servirà più... Ho-oponopono non è il mantra (ho-oponopono è ben oltre)... ma se il mantra funziona (come funziona) ben venga finchè funziona. Per altro è in perfetto accordo con tante altre correnti filosofiche (avete letto “La chiave d'oro” di Emmet Fox per esempio? E' uno dei maggiori esponenti della Metafisica) Le sacre scritture sono tutte impregnate di queste pratiche... E alcune versioni di Ho-oponopono Hawaiano (ce ne sono molti e tutti un po' differenti l'uno dall'altro) utilizzano comunque la ripetizione di un mantra per cancellare l'impronta che il "problema" trasceso ha lasciato nella nostra interiorità, ma di solito è un mantra codificato apposta per l'occasione specifica dal praticante stesso o dal praticante in accordo con il kahuna che lo accompagna.
Come dice Barbara Hau'oli Okalani gli Hawaiani "grazie ti amo" non lo dicono... lo vivono!
Il mantra così come è giunto a noi è stato codificato da Joe Vitale in accordo con Ihaleakala Hew Len, è vero, ma ciò non toglie che funzioni alla grande e che sia una pratica vecchia quanto l'uomo. 
Ma Ho-oponopono non è un mantra, non è il mantra. Ho-oponopono è un modo di essere.

A cosa serve ripetere o cantare Ho’oponopono?
Non so cosa significhi  “ripetere o cantare Ho’oponopono”. Se intendi ripetere o cantare (o sussurrare, o urlare, o pensare…) il mantra allora è uno strumento che serve per innalzare il nostro livello vibrazionale e consentirci di trasmutare l’energia negativa che leghiamo al nostro vissuto in pura energia neutra. [Ho trattato approfonditamente questo argomento nel mio ultimo info prodotto “Scusa, Grazie, Ti Amo: Ho-oponopono in musica”  http://giovannagarbuio.com/scusa-grazie-ti-amo-ho-oponopono-in-musica/ ]

Per quanto tempo bisogna farlo?
Non c’è un tempo definito… Uno dei 7 principi Huna recita: L’efficacia è la misura della verità… perciò penso che il tempo richiesto sia il tempo che ci porta a stare bene. Se tutto è UNO, anche l'idea del tempo e dello spazio è un frazionamento di quell’Uno effettuata attraverso i parametri terrestri nei quali siamo immersi.
Quello che serve a far migliorare le cose serve. E finchè ci sembra che ci sia qualcosa che non va significa che siamo ancora distanti dal nostro allineamento interiore. Comprenderlo e soprattutto rendersi conto di averlo compreso è un vero segnale di allineamento a cui seguiranno anche tutta una serie di segnali pratici e materiali che accadranno inesorabilmente nel momento stesso in cui avremo smesso di desiderarli e di inseguirli.

È importante l’ordine delle parole?
No l’ordine delle parole non ha nessuna importanza. L’unica regola all’interno dell’Ho-oponopono e della sua pratica è: “se fa stare bene va bene”! L’importante è praticare con l’intenzione di ripulire.
Ciò che fa davvero funzionare il processo di pulizia interiore, qualunque mantra si utilizzi, qualunque strumento ci sia più congeniale, è l’INTENZIONE.
Non importa trasferire le emozioni. Non importa concentrarsi. non importa recitare una formula precisa. Non è necessario niente!
L'importante è recitare il mantra con l'intenzione di ripulire le nostre memorie e con la consapevolezza di esserne completamente responsabili!
Ho-oponopono e tutta la filosofia Hawaiana si basano su un'estrema elasticità. L'efficacia è la misura della verità e ciò che funziona funziona. Ognuno quindi lo dice nella sequenza e nel modo che gli è più consono, che gli risuona di più, proprio perchè così diventa più efficace. Il mantra Ho-oponopono può essere recitato a voce altra, a voce bassa, può essere fischiettato, può essere cantato, urlato e così sfruttiamo anche il potere vibrazionale della parola, ma può anche essere solo pensato o scritto o paradossalmente possiamo anche solo immaginare di pensarlo e sarà completamente efficace lo stesso. Non fa differenza pronunciarlo da soli nell’intimità del proprio letto o recitarlo in gruppo con enfasi e magari con sottofondo musicale, Ho- oponopono sarà completamente efficace in ogni caso.  Quando il mantra lo recitiamo mentalmente senza emettere suoni verbali quindi esprimiamoci nel modo in cui ci sentiamo meglio, svegli o in addormentamento, meditando o cantando in ogni caso staremo pulendo tutto ciò che c’è da pulire. Per la stessa ragione è indifferente l'ordine con cui si recitano le parole e le parole stesse... si possono usare tutte o alcune o solo una... o paradossalmente altre parole.
Noi siamo tutti troppo attaccati al razionale. Se non abbiamo il controllo razionale di tutto pensiamo che non funzioni. Ricordiamoci sempre che il razionale è solo la punta dell'iceberg... il restante 95% non ha bisogno di controllo ed è tendenzialmente sempre “fuori controllo”! Certo siamo agli antipodi dalle teorie della psicologia classica per la quale è essenziale capire da dove, come, perché, quando, quanto tempo ecc…! Recitando il mantra noi abbiamo già espresso l'intenzione di pulire! Il nostro subconscio lo sa! Il nostro Io superiore lo sa, anche se non esprimiamo l'intenzione addirittura... Fidiamoci di noi stessi!

A questo punto cambia nettamente il modo di vedere le cose: qual è quindi la differenza tra colpa e responsabilità? Tra vittima e creatore?
La differenza tra colpa e responsabilità è enorme e direi che è una differenza tutta culturale. Quello di colpa è un concetto strettamente legato al concetto di peccato che è un concetto tutto occidentale legato alla cultura giudaico cristiana. Questa nostra cultura ha da migliaia di anni incentrato il proprio messaggio  sulla convinzione della natura dell’Uomo quale peccatore e quindi sul senso di colpa, di conseguenza  richiedendo di percorrere la via  del pentimento e della sottomissione spesso anche la mortificazione del corpo, la repressione dei desideri ecc…  
La civiltà Hawawiiana non viene da questo, ma viene invece dalla consapevolezza della perfezione dell’Universo e quindi dell’uomo in virtù di parte dell’universo stesso. Perciò nessun senso di colpa, ma totale responsabilità. In questa cultura tu sei responsabile dei tuoi pensieri, delle tue emozioni, delle tue parole, e delle tue azioni. Se alimenti una causa, ne raccogli le conseguenze, negative o positive, ma sempre e comunque perfette.  Se ci siamo avvicinati all’ Ho-oponopono significa quanto meno che siamo ben consapevoli del fatto che la legge di attrazione non aiuta nessuno. Funziona e basta!
Se ho un atteggiamento negativo attiro negatività, non c’è scampo. E poiché “l’efficacia è la misura della verità” è inutile nascondersi dietro un dito… non posso avere la convinzione di essere una persona positiva, ottimista ed efficace e allo stesso tempo essere tanto sfortunato da farmi andare tutto al rovescio. Se la mia vita è un disastro, significa che devo cambiare atteggiamento. Punto!
Visto da un’ulteriore prospettiva accettare di essere responsabile al 100% vuol dire soltanto riconoscere la propria vera Essenza, riconoscere cioè di essere Amore, parte olografica di quell’Amore originario che tutto è e tutto pervade di cui siamo immagine e somiglianza. Riconoscerci parte del Divino e riconoscere l’esistenza del Divino in tutto. Realizziamo così che la distanza fisica tra noi e gli altri esseri del pianeta è solo una nostra percezione che non ha nulla di oggettivo e in altre parole proprio non esiste, in quanto tutto il mondo, tutto l’Universo, tutto quello che è,  è prima di tutto in origine un luogo energetico dentro di me e questo è il motivo del mio enorme potere interiore.  Io sono l’Uno, parte individualizzata dell’Uno, ma se  l‘Uno è Tutto  allora se io sono parte dell’Uno sono anche Tutto. Ovvio che per gli altri è la stessa cosa, ma io (che sono anche molteplice calato nella molteplicità) posso agire solo da dentro me non da dentro gli altri e questo lo devo al fatto che sono calato nella molteplicità quindi una molteplicità che parte dell'Uno, ma sperimenta di essere molti... é un po' complesso metterlo in parole La responsabilità in definitiva è la responsabilità della mente, non del Io superiore individuale (che essendo Uno definirlo individuale è già di per sé un paradosso), non della reale identità, è qualcosa che riguarda la molteplicità però dal punto di vista della consapevolezza di essere Uno...
Assumersi la totale responsabilità significa essere consapevoli  di possedere un libero arbitrio ed essere consapevoli di avere sempre una possibilità di scelta: decidere di dirigere la situazione o lasciare fare al nostro Io superiore. La consapevolezza del nostro immenso potere, della nostra potenziale onnipotenza.

Perciò in un universo la cui consapevolezza di base è quella che Tutto è Uno, che l’Uno è Amore e perciò che tutto è Amore, non c’è spazio per l’errore e quindi non c’è spazio per la colpa! Il senso colpa, il senso del peccato, si alimentano solo quando l’essere dimentica la propria origine, dimentica la propria reale identità, dimentica di essere parte di quell’Amore perfetto che tutto è.  Io non ho colpa per ciò che mi è accaduto. Il fatto di essere responsabili di ciò che si è manifestato non significa in nessun modo essere colpevoli.Se tutto è perfetto… non posso che essermi grato per qualunque cosa sia accaduta, altro che colpevole.
Anche preoccupazioni e sensi di colpa non sono altro che ricordi, che caratteristiche percettive che si ripetono. Dio (il Tutto, i divino in noi) non giudica nessuno! L’Amore puro non prevede il giudizio. L’Amore contempla solo l’Amore. Dio o chi per Lui, essendo Amore e avendoci dotati del cosiddetto libero arbitrio non può essere un giudice, non nel senso che non è onnipotente, ma nel senso che la sua natura di Amore puro non contempla il giudizio.

Il Tutto ci Ama semplicemente perché è Amore e ci accoglie in sé in quanto parte di sè! Senza Giudizio! L’Amore non lo prevede. Questa cultura della colpa e del peccato ha prodotto l’idea conseguente di un Dio giudicatore e l’idea del giudizio Universale finale. E tutto questo concatenarsi di concezioni umane aberranti porta al continuo timore di essere inadeguati, sbagliati, colpevoli, nel momento in cui non scegliamo la cosa giusta al momento giusto. Ma si è perso di vista l’evidente fatto che la cosa giusta da fare è quella che stiamo facendo, per il semplice fatto che non esiste diversità tra “la cosa giusta” e “la cosa sbagliata” e vivendo in un universo d’Amore, tutto quello che è, è sempre il meglio. Il buono e il cattivo, il giusto o lo sbagliato, sono determinati unicamente dal nostro ego e dal giudizio e quindi dalla nostra percezione delle cose che non ha nulla di oggettivo.

La differenza invece tra vittima e creatore direi che è tutto un altro discorso. E si può liquidare facilmente con la comprensione che non esiste nessuna vittima in quanto ognuno è il creatore completamente responsabile della propria realtà. Tutto il potere viene da dentro e io sono in grado di cambiare completamente la mia vita perchè tutta la mia vita e tutto ciò che accade dipende esclusivamente e completamente da me. Purtroppo finchè non riusciamo ad entrare in questo ordine di idee, ma continuiamo a sentirci vittima della cattiveria umana, dell'inaffidabilità del nostro paese, della società impazzita, non saremo mai in grado di gestire consapevolmente il nostro completo potere.

Con le vibrazioni positive possono aiutare le persone che fanno parte della mia vita? Si può quindi influenzare il percorso degli altri?
La risposta è sì e no!
Noi non possiamo aiutare  gli altri se non rasserenando noi stessi. Ho-oponopono è un processo che agisce su noi stessi non sugli altri. O meglio può agire sugli altri solo in quanto riflesso di noi stessi, perciò se noi cambiamo è possibile che cambino anche gli altri perché è cambiato ciò che essi possono riflettere, ma non è detto e non deve essere il nostro obiettivo.  Inoltre ricordiamoci bene che più ci angosciamo  per gli altri, meno seminiamo correttamente perchè loro eventualmente superino le loro angosce. Perciò molto meglio cercare di lasciare da parte ogni apprensione per loro e rasserenare noi stessi. Ho-oponopono si basa sulla fiducia totale nella vita (questo significa non avere aspettative). Perciò rilassiamoci, sorridiamo, gioiamo noi e, anche se ci sembra difficile, cerchiamo noi di assumere e avere costantemente un atteggiamento libero dall' inquietudine. Noi per primi dobbiamo raggiungere questo atteggiamento. Noi abbiamo potere solo su noi stessi... non possiamo voler cambiare la situazione degli altri... non lo possiamo fare e senz'altro non lo possiamo fare efficacemente. Gli altri hanno il loro percorso e noi non possiamo interferire... noi però possiamo lavorare su noi stessi perchè la situazione non ci faccia più stare male e una volta che raggiungeremo lo scopo sarà anche probabile che loro e il loro modo di relazionarsi con noi e con il mondo cambi notevolmente, oppure saremo noi a cambiare fino a capire che il loro modo e le loro scelte erano/sono in realtà più amorevoli delle nostre, ma non può essere questo il nostro obiettivo. Il nostro obiettivo deve essere quello di stare sereni noi. Cominciamo quindi ad accettare questi altri così come sono e ad accettarci e smettiamo di giudicare i loro comportamenti e i nostri. Se la nostra pulizia sarà efficace sarà possibile che anche gli altri effettivamente cambino oppure usciranno dalla nostra vita se per loro il loro meglio non è cambiare nella direzione in cui è il meglio per noi! E usciranno dalla nostra vita in modo tanto più indolore quanto più noi saremo puliti e centrati.
Purtroppo noi non sappiamo quale sia la cosa migliore per noi...  figuriamoci per gli altri. Tuttavia si può lavorare perchè ciò che effettivamente è meglio si manifesti al più presto e soprattutto per metterci in grado di percepirlo appunto come il meglio, evitandoci di continuare a pulire agendo però controcorrente continuando a sporcare man mano tutto ciò che puliamo. E questo è ciò che fa Ho-oponopono: cancella tutti i condizionamenti che ci impediscono di percepire ciò che è come l'effettivo meglio che è. Nel fare questo ovviamente modifica la nostra interiorità e di conseguenza si modifica sempre per il meglio anche la nostra realtà esteriore che la nostra interiorità riflette. Per ottenere dei risultati percepibili però bisogna affidarsi, senza aspettative.

Non esiste niente là fuori. Come si può spiegare?
Allora  anche qui c’è un pochino di confusione… non è che non esiste niente lì fuori, certo che esiste qualcosa ed è estremamente reale, solo che esiste solo in funzione di come noi siamo dentro!
Il mondo è una specchio, la nostra realtà è un nostro riflesso e noi manifestiamo intorno a noi ciò che noi siamo, ma questo non significa che ciò che manifestiamo non sia reale in questa dimensione in cui noi ci troviamo. Siamo tutti co-creatori, ma ognuno è responsabile al 100% di ciò che gli accade, che si manifesta nella sua realtà, completamente... e ognuno lo è per sé.
Gli altri sono il mio specchio, ovvero il riflesso di quella che sono io... però allo stesso tempo io sono il riflesso della realtà delle persone con cui interagisco... che sono a loro volta responsabili al 100% della loro realtà. In sostanza se qualcuno con determinate caratteristiche entra nella mia realtà lo fa perchè per quanto mi riguarda assume il ruolo di mostrarmi qualcosa di me... però se io non avessi lo stesso ruolo per lui (non gli riflettessi qualcosa di lui) non sarebbe lui a entrare nella mia realtà, ma sarebbe qualcuno con le stesse caratteristiche utili a me a cui io però sarei utile come riflesso. Noi siamo responsabili al 100% di tutto ciò che accade nella nostra realtà perchè tutto quello che accade è un riflesso della nostra interiorità. Ciò che viviamo è il riflesso di quello che noi siamo! Tutto senza eccezioni... se qualcosa accade ci mostra sempre qualcosa di noi stessi. E questo deriva dal principio che Tutto è Uno, che l'Uno è Amore perciò che tutto è Amore che evolve in direzione di se stesso attraverso il meccanismo della legge di causa ed effetto (o legge di attrazione). Questo significa il mondo è uno specchio che non vuol dire che ciò che rifletto non sia reale.

Che differenza c’è tra intenzione ed ispirazione?
L’intenzione è ciò che deriva dalla volontà, l’ispirazione è ciò che deriva dal divino in noi

Praticare Ho’oponopono ci può aiutare con la Legge dell’Attrazione?
Beh la legge di attrazione è una legge universale che funziona sempre indipendentemente dalla nostra volontà e dalla nostra coscienza. Se per aiutare intendi ad essere consapevoli del funzionamento della legge di attrazione e a riuscire ad utilizzarla consapevolmente a nostro vantaggio, bè allora anche sì, perché Ho-oponopno ci permette di centrarci e di riconoscere la nostra Reale Identità, perciò più siamo centrati, più i nostri desideri sono allineati a ciò che effettivamente è meglio per noi e più riflettono ciò che noi effettivamente siamo. Perciò dato che la legge di attrazione manifesta ciò che siamo è evidente che la nostra realtà evolverà in direzione dei nostri desideri… ma il punto paradossale è che più siamo allineati meno ci preoccuperemo di manifestare i nostri desideri o di “utilizzare” la legge di attrazione perché saremo consapevoli che comunque il meglio si manifesta sempre e ne godremo a piene mani.

Cosa significa alla fine vivere “Pono”?
“Se è buono, se è in equilibrio, se è giusto, se aiuta, se è corretto, se è rispettoso, se è responsabile, se cura, se è pacifico, se onora, è Pono” ci dice Pali Jae Lee nel suo libro “Ho’opono”.

Tutti gli hawaiani fin da piccoli imparavano naturalmente cosa significava fare delle scelte Pono, non farle voleva dire accettarne le conseguenze. Questo era normale come respirare!  Quando qualcuno stava perdendo la via di essere pono o se qualcuno fosse tentato di fare del male o di procurare tristezza o dolore ad un altro, o se fosse avido, se agisse stupidamente, o fosse pigro e non facesse la sua parte di lavoro, gli anziani si sarebbero limitati a ricordargli che stava diventando pono'ole (non essere pono). Questo di solito era tutto ciò che era necessario per una persona per tornare sulla strada giusta. Perché allora le persone erano spontaneamente in perfetta sintonia con la natura, con le piante, gli alberi, gli animali, e ogni altra cosa facesse parte della creazione. Essi avevano naturalmente rispetto per tutte le cose e si prendevano ovviamente cura di tutte le cose. Tutto era fluidamente Pono. Eravamo così anche noi nelle nostre famiglie allargate di tanto tempo fa, ma ce ne siamo dimenticati.
Nel pensiero hawaiano, essere Pono significa essere in perfetto allineamento ed equilibrio con tutte le cose della vita . Significa essere in perfetto rapporto con l'energia creativa dell'universo.
Essere Pono significa avere  un corretto rapporto rispettoso con tutti gli altri della nostra realtà. Significa avere rapporti  corretti, giusti, equi, liberi da rabbia, gelosia, risentimento o qualsiasi energia negativa . Essere Pono significa essere in completa armonia, integrità e autenticità.  Significa essere sé stessi al 100%.
Il modo di essere Pono in realtà è lo stato naturale dell’essere anche se culturalmente non lo sappiamo più e ci siamo dimenticati che stare bene è molto più facile che stare male

Quale lampadina ci puoi offrire grazie alla tua esperienza?
Agiamo sempre come farebbe l’Amore e Avanti Tutta!



Grazie di cuore Giovanna!!

Ecco a voi tutti i link per poter contattare e seguire Giovanna Garbuio: 
FB: 
Il calendario dei suoi seminari si può trovare qui: http://giovannagarbuio.com/seminari/

Qui si può scaricare il Report gratuito “Gioco di Ruolo” http://giovannagarbuio.com/gioco_di_ruolo/

Qui altri approfondimenti consigliati da Giovanna:
 

Ho-oponopono occidentale
Tutte le strade portano all’Amore
Ricomincio da me

6 commenti:

  1. grazie cristina a te, contenta che ti abbia portato chiarezza sull'argomento :)

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  2. Ma che cavolate.
    Come si può sostenere che
    non si possono aiutare gli altri se lo stesso dottor Hew Len avrebbe curato un' intera clinica psichiatrica????????

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    1. Ciao Cristina ho chiesto direttamente a Giovanna Garbuio per poterti dare una risposta che potesse essere chiara ed accurata.
      Quindi ecco la risposta:
      "Il dr hew len (si dice... in hawaii nessuno sa che un reparto di un ospedale psiachiatrico sia stato chiuso per questo) ha aiutato quelle persone che non glielo avevano chiesto prima di tutto! Nessuno ha ceduto il suo potere al dr hew len perchè lui operasse il miracolo... lui ha riarmonizzato la sua propria realtà di sua iniziativa (i malati non sapevano neppure che lui esistesse) e un effetto collaterale è stato che ne benificiassero i malati perchè evidentemente anche il loro miglior percorso passava di là... ma lui non l'ha fatto con l'intenzione di curare nessuno... lui ha solo rasserenato la sua realtà. Se noi facciamo ho'oponopono con l'intenzione di "aiutare" gli altri non stiamo facendo ho'oponopono (aspettative) e stiamo decidendo noi quale sia il miglior percorso di un altro... cosa inconcepibile dal punto di vista ho'oponopono.... poi se si vuole pensarla diversamente e questo porta risultati tanto meglio... ma se lo sai le cose sono così come sono, se non lo sai le cose sono così come sono recita un noto detto zen!"

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