La Lampadina del Giorno 127 - 06 maggio 2016

Amore e Piacere
"L’organismo fisico ha una sua propria intelligenza, resa ottusa dall’abitudine al piacere. Le abitudini distruggono la sensibilità dell’organismo, e la mancanza di sensibilità rende ottusa la mente. 
Una mente di questo genere può essere vigile in una direzione ristretta e limitata, e tuttavia essere insensibile. 
La profondità di questa mente è misurabile; si lascia irretire dalle immagini e dalle illusioni. La sua superficialità sostanziale è la sua sola intelligenza. 
La meditazione richiede un organismo leggero e intelligente. L’interrelazione fra la mente meditativa e il suo organismo è un adattamento costante di sensibilità; la meditazione infatti ha bisogno di libertà. 
La libertà è la sua disciplina. Solo nella libertà può esservi attenzione. 
Essere consapevoli della disattenzione significa essere attenti. 
L’attenzione completa è amore. 
Solo l’amore può vedere, e vedere è fare. 
Il desiderio e il piacere sfociano nel dolore; l’amore non conosce il dolore. 
È il pensiero che conosce il dolore, il pensiero che dà continuità al piacere. Il pensiero nutre il piacere, rafforzandolo. 
Il pensiero cerca senza posa il piacere, e così facendo apre la strada al dolore. La virtù coltivata dal pensiero è la via del piacere, dove c’è sforzo e conquista. La bontà non fiorisce sul terreno del pensiero, ma nella libertà dal dolore. 
La fine del dolore è amore."
Jiddu Krishnamurti

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