La Lampadina del Giorno 145 - 24 maggio 2016

Natura inferiore
"Come possiamo pensare di elevarci se abbiamo una natura animale ancora non risolta in noi? Quando ci avviamo sul sentiero spirituale siamo convinti che tutto quello che fa parte della nostra natura "inferiore" sia sbagliato, ce ne vergogniamo, e per questo tendiamo a reprimerlo. 
Crediamo che "essere buoni" equivalga a tante cose strane che ci hanno inculcato in testa con l'educazione e l'esempio.
Soprattutto chi si è incarnato per aiutare gli altri, è convinto che essere buoni e aiutare equivalga a sacrificare se stessi, a non mettere confini, a farsi prosciugare energie; non ha imparato che dire di no, spesso aiuta il prossimo molto più che rendersi un tappetino dimenticandosi di sé. 
Pensiamo che essere spirituali voglia dire essere sempre bravi, buoni, gentili, disponibili, non arrabbiarsi mai, non avere scontri con le persone; teniamo dentro la rabbia, cercando in tutti i modi di sublimarla. 
Ma come può trasmutarsi qualcosa che abbiamo represso, al punto di negarne l'esistenza in noi? Finché non la liberiamo, non potrà mai elevarsi. 
Per purificare la nostra natura inferiore, bisogna innanzitutto accettare il fatto che esista e sia presente in ciascuno di noi, e in seguito tirarla fuori, sperimentarla. Eliminare il controllore, il giudice interiore che ci vieta di avere comportamenti aggressivi perché "non spirituali". 
Potremo elevare questa parte di noi solo dopo che l'avremo riconosciuta, ringraziata e lasciata andare. Ricordandoci che noi possiamo e dobbiamo venire al primo posto nell'amore da donare, prima di imparare a metterci al Servizio; che dobbiamo imparare ad essere umani, prima di imparare ad essere Divini; che dobbiamo avere fiducia profonda in noi stessi e in chi vogliamo essere, prima di avere fede cieca nell'Esistenza; che i demoni non vanno nascosti, ma inondati di luce, affinché divengano angeli."
Gaia Giacon

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