La Lampadina del Giorno 163 - 11 giugno 2016

Il matrimonio felice
"Il matrimonio felice è un cocktail. …
Gli ingredienti di un matrimonio felice che dura tutta la vita sono i seguenti:
1 passione
2 dialogo
3 tenerezza
4 maturità
5 amore
Cosa significano passione, dialogo, tenerezza? 
Sono i nostri tre universi esistenziali.
Noi abbiamo dentro di noi tre universi.
L’universo fisico, l’universo mentale, l’universo affettivo. 
Il corpo, la mente, il cuore.
Questa nostra suddivisione segmentaria è risultata evidente sin dall’antichità. …
Secondo la psicologia yogica i nostri tre universi esistenziali sono tre involucri energetici che procedono dall’esterno verso l’interno e costituiscono altrettanti livelli fenomenici, cioè esperienziali. In pratica siamo delle cipolle. Forse è per questo, che la vita ci fa tanto piangere.
Ora, perché un matrimonio sia felice occorre comunicare in tutti e tre i nostri universi. Occorre cioè che vi sia passione fisica, dialogo intellettuale e legame affettivo.
È per questo, che un matrimonio felice è difficile da realizzare. 
Perché è difficile trovare una persona con la quale comunicare nei tre universi.
E allora si vedono spesso matrimoni apparentemente felici dove però lui va a fare sesso con un’altra (ufficialmente la sua compagna di tennis) o lei va ai concerti con un altro (ufficialmente gay). 
Possono essere anche matrimoni abbastanza felici, perché comunque le reciproche esigenze comunicative nei tre universi sono soddisfatte.
Ma non del tutto felici, perché esse sono soddisfatte fuori del matrimonio e non al suo interno.
E questo fa del matrimonio un cocktail incompleto. …
Se c’è tolleranza reciproca, il matrimonio dove la comunicazione non è completa sul piano fisico, intellettuale e affettivo non è un matrimonio completamente felice ma può anche durare tutta la vita.
Meglio di “Tu al tennis con quella non ci vai” o “Tu con quello ai concerti non ci vai”. Perché comunque le nostre esigenze comunicative nei tre universi della personalità sono soddisfatte. Ed esse devono essere soddisfatte. 
Il loro soddisfacimento costituisce un nostro diritto naturale. … 
Infatti se non c’è il soddisfacimento delle esigenze comunicative della personalità c’è l’infelicità esistenziale. Indipendentemente dall’essere sposati o no. ...
Nessuno ha il diritto di impedire all’altro il legittimo soddisfacimento delle sue esigenze fisiche, mentali o affettive. 
Nemmeno in nome della morale, delle leggi della Chiesa Cristiana o del Creatore in persona. Sono tutte scuse.  … Impedire il legittimo soddisfacimento delle esigenze fisiche, mentali o affettive di una persona costituisce sempre e comunque un atto di violenza.
Esso nasce dal patologico bisogno di possesso e di controllo dell’altro.
Che deriva da un’insicurezza infantile e quindi dal bisogno patologico di avere sempre qualcuno a propria completa disposizione. Ma spesso il non soddisfacimento delle proprie esigenze comunicative è il risultato di un’autocensura. … 
Alla base di questo comportamento c’è, oltre a un’insicurezza infantile, spesso anche onestà e rispetto dell’altro. Ma anche questo si paga. Qualunque impedimento, anche autogenerato, al soddisfacimento delle proprie esigenze fisiche, mentali o affettive si paga.
Perché comunque sempre il non soddisfacimento delle proprie  esigenze fisiche, mentali o affettive porta, come ho detto, all’infelicità esistenziale.
… La comunicazione nei tre universi, già difficile di per sé, non è sufficiente, a fare un matrimonio felice. C’è un quarto ingrediente ricordi? La maturità.
Cosa significa? Si tratta ovviamente di maturità psicologica. …
È l’essere capaci di essere genitori. Non soltanto perché si presume che prima o dopo diventeremo genitori davvero, ma perché dobbiamo essere capaci di essere genitori anche dell’altro e non soltanto ai nostri figli.
Soltanto se siamo capaci di essere genitori, possiamo sperare di fare un matrimonio felice che duri tutta la vita. 
Sposarsi senza essere capaci di essere genitori porta inesorabilmente al fallimento del proprio matrimonio.
Naturalmente il discorso vale per entrambi. Uno solo non basta. …
Ma cosa vuol dire “essere capaci di essere genitori”? Vuol dire essere capaci di capire, di ascoltare, di accettare, di perdonare, di confortare, di aiutare. Cioè di amare.
E quindi possiamo ottenere l’ultimo ingrediente del nostro cocktail.
L’amore. 
L’amore è l’ingrediente più importante del nostro cocktail. È l’ingrediente fondamentale. … Amarsi l’un l’altro è l’essenza del matrimonio. …
Essere capaci di amare significa essere capaci di dare e non pretendere invece sempre di pretendere. Soltanto se si entra nel matrimonio per dare e non per prendere, per amare e non per essere amati, si può fare un matrimonio felice che dura tutta la vita."

Tratto da Come fare un matrimonio felice che dura tutta la vita di Giulio Cesare Giacobbe

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