La Lampadina del Giorno 173 - 21 giugno 2016

Il Bambino e il Giudice Interiore

"Quando ti accorgi che dentro di te è come se stessi dicendo a qualcuno "tu dovevi esserci e non ci sei (sei stato)" e ti chiedi "quando è la prima volta che mi sono trovato in una dinamica così?" allora può accadere che ti rendi conto che una parte della tua energia vitale è rimasta congelata nel passato, in un momento in cui una figura di riferimento ha mancato di soddisfare qualcuno dei tuoi bisogni, di amore, di accudimento, di sicurezza, di protezione.
Il bambino che sei stato potrebbe essersi trovato "solo" ad affrontare qualcosa, a volte qualcosa di molto difficile e ben più grande di lui e mentre una parte di energia veniva ceduta per congelare il trauma, al fine di rielaborarlo in futuro, restavano congelate nello stesso tempo anche le tue reazioni allo stesso e al comportamento degli adulti che "avrebbero" dovuto fornirti spiegazioni, indicazioni, supporto, sostegno, accoglienza e non sono stati in grado di farlo per i più svariati motivi.
Così dentro di te si è creato un giudice, con il dito puntato contro l'evento e contro chi non era lì per te, che nasconde semplicemente la non accettazione, la mancata elaborazione dell'evento originario.
Molto spesso avere introiettato l'idea che qualcuno avrebbe dovuto "fare di più" emerge nelle tue reazioni al comportamento degli altri, anche molto più in là, nella tua vita di persona adulta. A volte questo tipo di reazione si può mascherare come ricerca di giustizia o invito alla crescita personale e in modo subdolo si può nascondere anche dietro un intento luminoso.
Ma se scavi in profondità qualche volta emergerà da dentro l'esistenza di un giudizio che ti distacca dal flusso della vita, che ti porta a criticare chi non fa le cose a modo tuo, chi non segue i tuoi tempi o i tuoi modi e perfino quando sei in un cammino di ricerca ed evoluzione spirituale puoi trovarti a criticare chi "non è ancora sveglio, chi non ti capisce, chi non fa nulla per sé, per togliersi da certe situazioni, chi cammina troppo lento....ecc..ecc"
La verità è che spesso dentro di te c'è una parte congelata quando eri bambino, che sta criticando mamma o papà per non averti sostenuto, salvato o per lo meno aiutato a comprendere cosa stavi vivendo/avevi vissuto, probabilmente che sta criticando anche te stesso per non essere riuscito a toglierti dal dolore.
L'unica strada per liberarsi è utilizzare una strategia per tornare al momento di massima resistenza, quando quelle dissociazioni e quelle introiezioni sono nate, e sciogliere l'energia congelata rimettendola in flusso.
Allora sarà possibile osservare il passato da un punto differente, vedendolo semplicemente come "ciò che è accaduto", senza più rimanere intrappolato in reazioni automatiche e rendendo possibile riconoscere una perfezione più alta nel proprio percorso e nel percorso di ciascuno."
Virna Trivellato

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