Il lato misterioso della vita
“La più bella sensazione è il
lato misterioso della vita. E il sentimento profondo che si trova sempre nella
culla dell'arte e della scienza pura. Chi non è più in grado di provare né
stupore né sorpresa è per così dire morto; i suoi occhi sono spenti.
L'impressione del misterioso, sia pure misto a timore, ha suscitato, tra
l'altro, la religione. Sapere che esiste qualcosa di impenetrabile, conoscere
le manifestazioni dell'intelletto più profondo e della bellezza più luminosa,
che sono accessibili alla nostra ragione solo nelle forme più primitive, questa
conoscenza e questo sentimento, ecco la vera devozione: in questo senso, e
soltanto in questo senso, io sono fra gli uomini più profondamente religiosi.
Non posso immaginarmi un Dio che ricompensa e che punisce l'oggetto della sua
creazione, un Dio che soprattutto esercita la sua volontà nello stesso modo con
cui l'esercitiamo su noi stessi. Non voglio e non possono figurarmi un
individuo che sopravviva alla sua morte corporale: quante anime deboli, per
paura e per egoismo ridicolo, si nutrono di simili idee! Mi basta sentire il
mistero dell'eternità della vita, avere la coscienza e l'intuizione di ciò che
è, lottare attivamente per afferrare una particella, anche piccolissima,
dell'intelligenza che si manifesta nella natura. Difficilmente troverete uno
spirito profondo nell'indagine scientifica senza una sua caratteristica
religiosità. Ma questa religiosità si distingue da quella dell'uomo semplice:
per quest'ultimo Dio è un essere da cui spera protezione e di cui teme il
castigo, un essere col quale corrono, in una certa misura, relazioni personali
per quanto rispettose esse siano: è un sentimento elevato della stessa natura
dei rapporti fra figlio e padre. inizio
Le basi umane della morale
Al contrario, il sapiente è
compenetrato dal senso della causalità per tutto ciò che avviene. Per lui
l'avvenire non comporta una minore decisione e un minore impegno del passato;
la morale non ha nulla di divino, è una questione puramente umana. La sua
religiosità consiste nell'ammirazione estasiata delle leggi della natura; gli
si rivela una mente così superiore che tutta l'intelligenza messa dagli uomini
nei loro pensieri non è al cospetto di essa che un riflesso assolutamente
nullo. Questo sentimento è il leitmotiv
della
vita e degli sforzi dello scienziato nella misura in cui può affrancarsi dalla
tirannia dei suoi egoistici desideri.”
Albert Einstein
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