Lo scopo della ricerca
"Con una certa maturazione si deve comprendere che le varie
tecniche di auto miglioramento non servono più a nulla se non a infognarsi
ulteriormente nell'identificazione e nella convinzione di essere la personalità e ad infognarsi
nell'ossessivo e morboso tormento di raggiungere la perfezione, cosa
impossibile perché la perfezione è un concetto mentale.
Di
questo passo si vive con un senso sotterraneo di fallimento e frustrazione
quando si manifestano quegli aspetti che sempre la personalità non desidera.
"Perché è successo? Cosa devo ancora imparare? Cosa vuole insegnarmi
questo o quello? Perché non attiro la persona perfetta per me, cosa ancora devo
capire? Quale specchio?" Baggianate.
Questa
è una ricerca isterica. La mente ama questa ricerca perché ama l'idea della
perfezione. Il mondo invece è un fascio di fenomeni senza ne capo ne coda che
appaiono e scompaiono, soltanto perché l'energia cosmica è in movimento, non
c'è un fine ultimo perché la coscienza in sé è completa, si tratta soltanto di
giochi espressivi.
E
la personalità è soltanto ciò che è, qualcosa da dimenticare e vivere con
spontaneità. Se il miglioramento avviene, e accade spontaneamente con la
maturazione della comprensione, bene sennò bene lo stesso.
Lo
scopo della ricerca non è rendere perfetto ciò che è imperfetto per sua natura.
Tutto ciò che appartiene a questa Terra è transitorio e non è ciò che sei e
dovrai lasciarlo.
Lo
scopo è realizzare la vera natura che trascende la personalità. Cosa si vuole
migliorare allora?
Scopri
cosa sei e poi dimmi se c'è "qualcuno" che devi o puoi
migliorare."
Sennar Karu
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