La Lampadina del Giorno 288 - 14 ottobre 2016

Cedere davanti le difficoltà

Capitano le difficoltà, situazioni in cui siamo messi alla prova, in cui il nostro Essere rischia di venire soppiantato dalle re-azioni della macchina biologica.
E noi nel mentre dove eravamo?
Essere presenti in quei momenti ci aiuta a riconoscerli e a conoscerci.
"Sono fatto così" è una giustificazione che possiamo dare a noi stessi e agli altri ma a che pro? E' un limite ce ne accorgiamo? Una scusa per rimanere nella zona comfort, nella prigionia delle dinamiche mentali della personalità.
Quando cediamo e recuperiamo la presenza va bene, riconosciamo cosa è successo, trasformiamo l'accaduto in una lezione.
Facciamo un bel respiro, di quelli profondi e butto fuori.
La sofferenza crea pesantezza, senso di soffocamento quasi, ma è sempre tutta una questione mentale, di come percepiamo noi la situazione.
E se la percepiamo in modo così nero è perchè i filtri tramite cui guardiamo le cose sono di quel colore.
Osserviamo, affidiamoci, lasciamo andare.
Tecniche e riti, ognuno ha il suo, ognuno risuona con uno diverso.
Usate gli strumenti che avete, sperimentatene altri se quelli che avete non sembrano funzionare per voi.
Ci vuole tutta una vita di pratica.
Arriva però il momento, non è dato sapere quando ma arriva, in cui cambia qualcosa a livello del nostro stato di coscienza e i filtri cambiano colore.
Per quello lavorare su noi stessi, in ogni occasione buona, con l'aiuto della vita e delle persone che ne fanno parte, è un'attività che non può essere interrotta.
La cosiddetta "veglia", lo stato di presenza, sentire il fuoco dentro della vita ci porta a vivere anche quando cediamo di fronte ad una difficoltà, così la volta che se ne presenterà un'altra, avremo modo di superarla senza che essa sia più una difficoltà.


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