La Lampadina del Giorno 311 - 06 novembre 2016

Il doppio

"«Vi ho detto che Genaro è venuto per mostrarvi qualcosa: il mistero degli esseri luminosi come sognatori. Volevate sapere del doppio. Il doppio ha inizio nei sogni. Ma poi avete chiesto: “Che cos’è il doppio?” E vi ho detto che il doppio è l’io stesso. L’io sogna il doppio. Questo dovrebbe essere semplice, a parte il fatto che nulla di quanto ci riguarda è semplice. Forse i sogni comuni dell’io sono semplici, ma questo non significa che l’io sia semplice. Una volta che ha imparato a sognare il doppio, l’io arriva al suo bivio fatale, e viene il momento in cui ci si rende conto che è il doppio che sogna l’io.»
Avevo scritto tutto quello che veniva dicendo. Avevo prestato molta attenzione alle sue parole, senza però riuscire a capirle.
Don Juan dovette ripetere: «La lezione della notte scorsa, come vi ho detto, era sul sognatore e sul sognato: chi sogna e chi è sognato da lui».
«Scusatemi» dissi. Entrambi scoppiarono a ridere.
«La notte scorsa,» continuò don Juan «avete quasi scelto voi di svegliarvi nel luogo di potere.»
«Cosa volete dire, don Juan?»
«Questa sarebbe stata l’azione da guerriero. Se non vi foste lasciato andare stupidamente, avreste avuto sufficiente potere per far inclinare la bilancia, e senza dubbio vi sareste spaventato a morte. Fortunatamente o sfortunatamente — a seconda — non avevate sufficiente potere.
Difatti avete sciupato il vostro potere in un ignobile sperpero, tanto da non averne quasi più abbastanza per sopravvivere.
«Quindi, come potete capire benissimo, abbandonarvi ai vostri piccoli sotterfugi è per voi non solo stupido e dissipatore, ma pericoloso. Un guerriero che si prosciuga così non può vivere.
Il corpo non è un aggeggio indistruttibile. Potevate farvi molto male. Non è stato così, semplicemente perché Genaro ed io abbiamo distolto una parte dei vostri malanni.»
Quelle parole cominciarono a impadronirsi di me con tutto il loro peso.
«La notte scorsa Genaro vi ha guidato attraverso il groviglio di misteri del doppio» aggiunse don Juan. «Solo lui può farlo per voi. E quando vi siete visto coricato a terra, non era una visione o un’allucinazione. Ve ne sareste potuto accorgere con estrema chiarezza se non aveste sciupato potere lasciandovi andare, e avreste allora potuto capire che voi stesso siete un sogno, che il vostro doppio vi sta sognando, nello stesso modo in cui voi l’avete sognato la scorsa notte.»
«Ma come può essere possibile, don Juan?»
«Nessuno sa come ciò accade. Sappiamo soltanto che accade. Questo è il mistero di noi, esseri luminosi. La notte scorsa avete avuto due sogni, e avreste potuto svegliarvi nell’uno e nell’altro, ma non disponevate di potere sufficiente per capirlo.»"

Tratto da L’isola del Tonal di Carlos Castaneda

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