La Lampadina del Giorno 312 - 07 novembre 2016

La forza di essere nudi

"Per anni nascondiamo le nostre ferite sotto una forza solida e di natura pratica.
Siamo come naufraghi che non si danno per vinti: abbiamo vissuto un trauma che ci ha congelati in un mare gelido, una parte di noi è morta oppure la nostra vita si è inceppata in quel momento. Noi però andiamo avanti a testa alta... e con un buco nero nel cuore.
Alcune aree del nostro cuore divengono inaccessibili a chiunque, perfino a noi stessi.
Qualcosa in noi è come senza odore... manca un pezzo, non c'è finzione ma un vuoto negli occhi e talvolta una durezza improvvisa che fanno intuire qualcosa di abbandonato lungo la via, un sogno infranto, un sentimento negato, una vita interrotta.
A volte è l'orgoglio che ci fa mostrare il nostro lato più forte, a volte un misto di dignità, pudore e necessità di andare avanti nonostante tutto: per pensare ai figli, per salvare una professione, per la famiglia...
Ciò è massimamente bello, denota volontà e capacità di rimanere centrati nell'emergenza: è regale.
Si rischia però di cristallizzare una situazione che, alla lunga, porta ad un blocco.
Arriva il momento di deporre la corona della regalità e di mostrare il fianco scoperto. Mostrare la propria ferita più dolorosa è un atto di forza, non di debolezza. Mostrare il nostro dolore più grande, la nostra prova non superata, il nostro trauma più profondo è un atto di coraggio che porta alla guarigione.
Alcune prove sono cruciali, ci feriscono così in profondità da giungere a livello cellulare.
Sono la Prova della nostra incarnazione.
Quando una prova ci mette prima in ginocchio e poi ci fa costruire una corazza di dignitoso distacco... dobbiamo spogliarci.
Una volta nudi, si guarisce."

Linda Molin

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