Il peccato originale
“Quando REALIZZI che il mondo è solo una proiezione
ai piedi della quale ti prostri tutti i giorni, allora sei libero da esso.
Allora vivi nel mondo ma non appartieni più al mondo.
Le circostanze della vita non sono eventi esterni a
te che ti accadono a caso.
Le circostanze della vita di un uomo gli rivelano
la sua condizione interiore, rendono cosciente ciò che di norma è subconscio.
Gli altri ti offrono un servizio di vitale importanza: incarnano le tue ombre.
Quando tocchi qualcuno è come se toccassi uno specchio d’acqua, l’immagine che
vi è riflessa inizia a tremolare.
Come accade a Narciso, l’illusione che il tuo
riflesso sia un essere reale dotato di vita propria, ti conduce ad annegare in
esso, ad averne timore, in definitiva... a perderti nelle tue stesse ombre. Il
creatore diviene creato, il Re diventa servo, la creatura del dottor Frankenstein
– un uomo “meccanico” fatto di pezzi tenuti insieme in maniera fittizia –
finirà per rivoltarglisi contro.
Ecco l’unico grande peccato originale: quando credi
il mondo più forte di te, quando ti convinci che è il mondo a plasmare te e non
viceversa, allora smetti di essere il Re del tuo Paradiso Terrestre... e l’Eden
si converte nel tuo Inferno. La tua vita diviene un incubo dal quale ogni
giorno speri di svegliarti... mentre fai di tutto per restare addormentato.
Scambiare la causa con l’effetto costituisce il
peccato originale... mortale: divieni vulnerabile, cioè soggetto allo
temporalità e dunque alla morte. Ogni istante della tua esistenza in cui
dimentichi questo, vieni scacciato dal Paradiso Terrestre. È un costante, interminabile
venire “cacciato fuori da te stesso”.” Victoria Ignis
Tratto da Il libro di Draco Daatson-parte prima di
Salvatore Brizzi
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