Amore per i nemici e la realizzazione del Sè
"Il Sé
è la Vita nella sua totalità. Essenzialmente noi non siamo affatto una persona
umana, un individuo, ma un campo di energia che è la totalità di ciò che appare
nel campo della coscienza.
Quando nella Genesi si dice che Dio crea il primo uomo, Adamo,
la parola "Adam" non designa essenzialmente una persona, ma la sfera
complessiva di ciò che si manifesta entro la coscienza: solo successivamente
"Adam" viene diviso in due metà ("zelah" non significa
"costola" ma "una delle due parti laterali di un intero") e
ne nasce la divisione tra maschio e femmina che conduce alla percezione duale
dell'individualità.
Il Sé dunque è tutto ciò che in questo momento rientra nelle tue
percezioni coscienti: il tuo corpo, ma anche il pavimento, il cielo, le persone
attorno a te, i suoni, gli odori e così via; il mondo intero da te percepito in
questo istante è la manifestazione del campo energetico del Sé.
Noi viviamo abitualmente identificandoci selettivamente con una
porzione estremamente ridotta del Sé: il nostro corpo fisico, oppure il nostro
mentale e al limite le poche persone e situazioni che riteniamo far parte della
nostra vita e definiamo "nostre". Questo perché lo stato di coscienza
duale è inciso nei nostri corpi sotto forma di contratture fisiche, emotive e
mentali. Più precisamente un "trauma", una ferita emotiva profonda e
inconscia blocca l'accesso a una porzione di energia: proprio quell'energia che
se si manifestasse sarebbe percepita dapprima come l'emozione che vogliamo
evitare e che dunque rimuoviamo senza sosta. Questo blocco emotivo si
rispecchia anche in schemi posturali inconsapevoli a livello fisico e giudizi
intellettuali irrigiditi a livello mentale. Poiché i corpi fisico, emotivo e
mentale sono il mezzo attraverso il quale il Sé si esprime in forma cosciente,
a causa di queste "contratture" noi accediamo al campo energetico del
Sé in modo ridotto e distorto. Il non accedere alla totalità del nostro campo
energetico infatti non determina solo una riduzione quantitativa della realtà
con la quale ci identifichiamo, ma una distorsione QUALITATIVA del senso di
quest'ultima. Ad esempio la ferita emotiva restringe la mia percezione del Sé
-a causa di emozioni inespresse di paura e sofferenza- al mio solo corpo
fisico. Questo però fa sì che io percepisca la persona di fronte a me come
qualcosa di estraneo, come un'ALTRA PERSONA: ciò dunque non solo riduce il mio
senso di esserci relegandolo a una porzione limitata del mondo, ma distorce
anche la realtà, in quanto qualcosa che io stesso sono viene interpretato come
"estraneo".
Il tessuto stesso del campo energetico è Amore e dunque la
naturale percezione del Sé equivale sul piano emotivo a un sentimento di
innamoramento incondizionato per ogni manifestazione del mio essere. "Ama
il tuo prossimo in quanto sei tu stesso" insegnava Rabbi Yeshua. Dunque
nella misura in cui esisto io SONO Amore per i miei genitori, per i miei
colleghi, per la mia ex: ma se l'accesso al campo energetico si restringe
l'Amore percepito non solo "diminuisce" ma appare in forma distorta:
potrebbe apparire come rabbia, fastidio, in alcuni casi come rancore e odio.
Capiamo allora cosa deve essere un vero lavoro sulle emozioni
negative: tali emozioni appaiono come "negative" solo perché
l'energia che le costituisce viene trattenuta e non lasciata riconfluire
nell'oceano del campo energetico del Sé. Queste sono parte di una totalità che
è Amore e solo in quanto percepite come "separate" -dunque in modo
ridotto-, l'Amore di cui letteralmente sono fatte appare anche -in modo
distorto- come qualcosa di diverso, ad esempio come odio. Ecco perché voler
"eliminare" la sofferenza è un perseverare nell'errore: la sofferenza
non può essere eliminata ma solo lasciata manifestare, sentita e dunque
lasciata riconfluire nel campo energetico complessivo dove essa ritorna alla
sua forma naturale: Amore.
Le Sette Indicazioni dell'Insegnamento di Rabbi Yeshua hanno lo
scopo di permettere questo processo.
Una volta disattivate le proiezioni e le resistenze che impediscono un pieno accesso all'esperienza cosciente dell'emozione negativa, essa deve "solo" essere sentita in piena coscienza e accolta con gratitudine affinché l'energia da cui è costituita si re-integri nel campo energetico.
Una volta disattivate le proiezioni e le resistenze che impediscono un pieno accesso all'esperienza cosciente dell'emozione negativa, essa deve "solo" essere sentita in piena coscienza e accolta con gratitudine affinché l'energia da cui è costituita si re-integri nel campo energetico.
"Amate i vostri nemici e pregate per i vostri
persecutori" non è un invito alla bontà, ma un metodo di gestione
"virtuosa" dell'energia in grado di condurre alla realizzazione del
Sé."
Alessandro Baccaglini
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