La Lampadina del Giorno 41 - 10 febbraio 2016

Due strade

Robert Frost - La strada non presa [1916]

Due strade divergevano in un giallo bosco
E, spiacente di non poterle percorrere entrambe,
Essendo uno solo, mi fermai a lungo
E ne guardai una lontano quanto potevo
Fin dove svoltava nel sottobosco.
Poi presi l’altra, altrettanto giusta,
E aveva forse un miglior richiamo,
Perché era erbosa e voleva esser percorsa;
Sebbene, per quello, il passaggio là
Le avesse in effetti segnate più o meno lo stesso,
Ed ambedue quella mattina allo stesso modo
Sulle foglie nessuna nera impronta mostrassero.
Oh! La prima lasciavo a un altro giorno!
Pur sapendo bene come strada porti a strada,
Dubitavo se mai sarei tornato indietro.
Io dovrò raccontar questo con un sospiro
Da qualche parte fra tanto tempo;
Divergevano due strade in un bosco, ed io –
Io presi la meno battuta,
E da questo ogni differenza è venuta.

“Chi lascia la via vecchia per la nuova, sa quel che lascia, e non sa quel che trova”. 
E chi dice che la via nuova non sia piena di cose belle? 
Perché non tentarla se sentiamo dentro una forza che ci spinge in quella direzione?
Chi ci blocca? La paura, i condizionamenti di una vita, la poca fiducia in noi stessi, la poca fede nel fatto che l’universo si muove in risonanza con il nostro piccolo mondo interiore.
La via vecchia può essere comoda, essendo già stata battuta più e più volte, è conosciuta, è facile.
La via nuova è un’avventura e aspetta solo i nostri passi per essere scoperta.
Non sapere cosa si trova è sempre stato usato come ammonimento, per frenare, per limitare e bloccare le scoperte e per trattenere chi desidera allontanarsi ed esplorare il mondo o creare qualcosa di nuovo.
Ma siamo sicuri che la via nuova non possa essere invece una via di crescita rispetto la via vecchia?
Ripetere la via vecchia non è alla fine un circolo vizioso?
Sta sempre e solo a noi decidere di sperimentare e intraprendere vie nuove per creare un nuovo mondo.

In e con amore tutto è possibile.

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