La Lampadina del Giorno 70 - 10 marzo 2016

Pensieri

Diventiamo ciò che crediamo
La maggior parte delle nostre credenze su noi stessi e sulla vita ci sono state tramandate da figure di autorità durante la nostra infanzia o attraverso la ripetizione; ad esempio, un genitore che ci gridava "sei stupido e goffo" ogni volta che sbagliavamo; oppure, qualcuno che ha detto qualcosa su di noi durante un momento carico di emozione, ad esempio :"Non sono sorpreso che nessuno voglia giocare con te" quando eravamo appena stati respinti da un amico. In entrambi i casi abbiamo scaricato queste informazioni nel nostro subconscio ed esse continuano ad agire anche oggi secondo ciò che crediamo sia possibile e previsto per noi.
Le credenze sono soltanto pensieri ma i pensieri producono una vibrazione che ci torna indietro: se crediamo di non essere all'altezza perchè ci venga offerto un lavoro, la vibrazione di questa credenza 'camminerà' con noi nella stanza del colloquio di lavoro e farà sì che non ci venga offerto il posto; oppure, se il nostro pensiero abituale è: "non ho mai niente di bello da indossare" potremmo trascorrere l'intero pomeriggio nei negozi di abbigliamento senza trovare nulla da acquistare.
La maggior parte di noi è inconsapevole che la parte della nostra mente subcosciente prende le nostre parole come istruzioni per quello che deve creare, perciò il primo passo per cambiare la nostra realtà esterna è quello di diventare consapevoli dei nostri pensieri abituali e automatici e delle nostre credenze chiedendoci: "sono assolutamente sicuro che ciò che credo sia vero?". Questa domanda va applicata specialmente sulle credenze limitanti apprese durante la prima infanzia come : "Io non posso..." oppure: " Io devo...".
La mente crede che qualcosa è reale quando la osserva e ci fa avvertire una forte emozione relativamente ad essa, ma la forte emozione relativamente a ciò che la mente sta osservando sorge perché essa ha già una convinzione su ciò che osserva. Ad esempio, quando ci sentiamo arrabbiati perché l’automobilista davanti a noi è troppo lento la nostra mente giustifica il nostro diritto ad essere così arrabbiati perché ha una vecchia convinzione inconscia per cui "c’è sempre qualcuno che mi impedisce di andare veloce".
Un comportamento inconscio di questo tipo provoca un auto-sabotaggio, perché il dialogo interno è basato sulle esperienze passate, che solitamente non hanno nulla a che fare con ciò che sta accadendo ora.
Un comportamento consapevole, invece, utilizza le affermazioni positive che escludono le parole “NO” e “NON” e si esprime in prima persona personale (io, me, noi, nostro). E’ focalizzato sul risultato desiderato piuttosto che sui timori indesiderati legati al passato, quindi si basa sul momento presente. Un esempio possono essere queste affermazioni: "Mi piace il mio corpo sano", "Ho sempre abbastanza soldi", "Ho amici meravigliosi".

Se le affermazioni sono combinate con un'immagine visiva chiara e un’emozione positiva, esse contribuiscono a creare l'attrazione magnetica per l'opportunità che ci porterà a ciò che desideriamo.
Spostare la nostra consapevolezza dal comportamento inconsapevole al comportamento consapevole, è un potente processo di trasformazione che inizia con l'ascolto di ciò che sentiamo dire a noi stessi e cambiando le nostre convinzioni limitanti.

J. Faulkner
Traduzione Laura Arcangeli

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