La Lampdina del Giorno 276 - 02 ottobre 2016

Finestre rotte

Ora vi racconto come si sviluppa la teoria delle finestre rotte, una teoria che si può impiegare per molte situazioni di vita e che ci può portare a riflettere un attimino sul mondo in cui viviamo.
Nel 1969 il professor Philip Zimbardo, presso l'Università di Stanford (USA), condusse un esperimento di psicologia sociale: lasciò due automobili identiche per strada in stato di abbandono, una nel Bronx (zona povera di New York) e una a Palo Alto (zona ricca nella California). 
Venne quindi studiato il comportamento degli abitanti di quelle zone e scoprirono che l’automobile lasciata nel Bronx venne smantellata in poche ore di tutti i suoi pezzi utilizzabili e poi distrutta, mentre l’altra automobile rimase intatta. 
La logica porterebbe a pensare che sia la povertà la causa di queste azioni, come è pensiero comune, ma l’esperimento continua.
Decisero di rompere un vetro dell’automobile a Palo Alto che fino a quel momento non era stata toccata. Bene nel giro di poco anch’essa venne ridotta nello stesso stato della “sorella” nel Bronx.
Quindi la povertà non è la causa scatenante si può supporre, se anche in un quartiere “bene” si è riprodotto lo stesso schema di atti vandalici.
Scaviamo un attimo nella psicologia umana: cosa trasmette il vetro rotto dell’auto abbandonata? Disinteresse? Indifferenza? Poca cura e attenzione a livello sociale e non?
In esperimenti successivi James q. Wilson e George Kelling hanno sviluppato la teoria delle finestre rotte, con la medesima conclusione da un punto di vista criminologico: la criminalità è maggiore nelle aree dove l'incuria e il disordine sono più alti.
Se si rompe un vetro in una finestra di un edificio e non viene riparato, presto verranno rotti tutti gli altri vetri. Per cui se in una comunità vi sono segni di degrado e questo sembra non interessare nessuno, allora si genererà la criminalità.
Questa teoria si può ricondurre ad un sacco di situazioni, dall’ordine della società in una comunità a quello familiare e personale.
Giuliani, ex sindaco di New York, usò questa teoria per promuovere la sua campagna di “tolleranza zero” con il fine di ridurre disordini e criminalità.
Personalmente credo che Giuliani rappresenti il vecchio paradigma.
E' ora di cambiare.

Propongo allora di prenderci cura gli uni degli altri e dei luoghi in cui viviamo, di incoraggiarci per quanto riguarda i nostri sogni e unire le forze per creare un mondo in cui l’armonia e l’amore siano le basi da cui parte il tutto.

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