L'esempio
“Non hai ancora aperto completamente il tuo cuore alla vita,
a ogni momento. La via del guerriero di pace non è l'invulnerabilità, ma la
totale vulnerabilità al mondo, alla vita e alla Presenza che hai sentito. Ti ho
sempre mostrato con l'esempio che la vita di un guerriero non mira a una
perfezione immaginaria o alla vittoria. La sua vita è l'amore. L’amore è la
spada del guerriero; dove affonda dona la vita, e non la morte”.
“Socrate, parlami dell'amore. Voglio capire”.
“L’amore non si capisce, si vive”.
Lo guardai e finalmente capii la portata del suo sacrificio,
come mi aveva addestrato senza mai risparmiarsi, anche se sapeva di avere un
problema al cuore, e tutto quello per me. I miei occhi si riempirono di
lacrime. “Lo sto vivendo, Soc”.
“Stronzate! Il dolore non è sufficiente”.
La mia vergogna si trasformò in frustrazione. “A volte
riesci a farmi davvero infuriare, vecchio stregone! Che cosa vuoi da me, il mio
sangue?”.
“La rabbia non basta”, declamò teatralmente, mimando lo
sguardo aggressivo del cattivo dei film.
“Socrate, sei completamente pazzo”, risi.
“Ecco, è questo! È il riso che ci vuole”.
Ridemmo finché si addormentò tranquillamente. Uscii senza
fare rumore.
Il mattino dopo stava già molto meglio. Andai subito al
sodo. “Socrate, perché mi hai allenato, e perché tutte quelle corse e quei
salti, se sapevi che potevano ucciderti in qualunque momento?”.
“Finché non sei morto, la cosa più bella è vivere. Io sono
un guerriero, la mia via è l'azione”, rispose.
“Sono un insegnante che insegna con l'esempio. Un giorno,
anche tu insegnerai agli altri come io ho insegnato a te, e allora capirai che
le parole non bastano. Devi trasmettere con l'esempio quello che hai realizzato
attraverso l'esperienza”.
Poi mi raccontò una storia.
Una madre portò il figlio dal mahatma Gandhi e gli disse: “Per favore,
mahatma, di’ a mio figlio di smettere di mangiare zucchero”.
Gandhi rimase in silenzio, poi disse: “Riportami tuo figlio
fra due settimane”.
Perplessa, la donna lo ringraziò e disse che avrebbe fatto
così.
Due settimane dopo, Gandhi guardò il bambino negli occhi e
gli disse: “Smetti di mangiare zucchero!”.
Grata, ma sempre più stupita, la donna gli chiese: “Perché
mi hai detto di ritornare dopo due settimane?
Avresti potuto dirglielo subito”.
Gandhi rispose: “Due settimane fa, anch'io mangiavo
zucchero”.
“Ricorda, Dan:
incarna ciò che insegni, e insegna solo ciò che hai fatto tuo”.
Tratto da La via
del Guerriero di Pace di Dan Millman
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