La Lampadina del Giorno 200 - 18 luglio 2016

L'esempio

“Non hai ancora aperto completamente il tuo cuore alla vita, a ogni momento. La via del guerriero di pace non è l'invulnerabilità, ma la totale vulnerabilità al mondo, alla vita e alla Presenza che hai sentito. Ti ho sempre mostrato con l'esempio che la vita di un guerriero non mira a una perfezione immaginaria o alla vittoria. La sua vita è l'amore. L’amore è la spada del guerriero; dove affonda dona la vita, e non la morte”.
“Socrate, parlami dell'amore. Voglio capire”.
“L’amore non si capisce, si vive”.
Lo guardai e finalmente capii la portata del suo sacrificio, come mi aveva addestrato senza mai risparmiarsi, anche se sapeva di avere un problema al cuore, e tutto quello per me. I miei occhi si riempirono di lacrime. “Lo sto vivendo, Soc”.
“Stronzate! Il dolore non è sufficiente”.
La mia vergogna si trasformò in frustrazione. “A volte riesci a farmi davvero infuriare, vecchio stregone! Che cosa vuoi da me, il mio sangue?”.
“La rabbia non basta”, declamò teatralmente, mimando lo sguardo aggressivo del cattivo dei film.
“Socrate, sei completamente pazzo”, risi.
“Ecco, è questo! È il riso che ci vuole”.
Ridemmo finché si addormentò tranquillamente. Uscii senza fare rumore.
Il mattino dopo stava già molto meglio. Andai subito al sodo. “Socrate, perché mi hai allenato, e perché tutte quelle corse e quei salti, se sapevi che potevano ucciderti in qualunque momento?”.
“Finché non sei morto, la cosa più bella è vivere. Io sono un guerriero, la mia via è l'azione”, rispose.
“Sono un insegnante che insegna con l'esempio. Un giorno, anche tu insegnerai agli altri come io ho insegnato a te, e allora capirai che le parole non bastano. Devi trasmettere con l'esempio quello che hai realizzato attraverso l'esperienza”.
Poi mi raccontò una storia.
Una madre portò il figlio dal mahatma Gandhi e gli disse: “Per favore, mahatma, di’ a mio figlio di smettere di mangiare zucchero”.
Gandhi rimase in silenzio, poi disse: “Riportami tuo figlio fra due settimane”.
Perplessa, la donna lo ringraziò e disse che avrebbe fatto così.
Due settimane dopo, Gandhi guardò il bambino negli occhi e gli disse: “Smetti di mangiare zucchero!”.
Grata, ma sempre più stupita, la donna gli chiese: “Perché mi hai detto di ritornare dopo due settimane?
Avresti potuto dirglielo subito”.
Gandhi rispose: “Due settimane fa, anch'io mangiavo zucchero”.
“Ricorda, Dan: incarna ciò che insegni, e insegna solo ciò che hai fatto tuo”.

Tratto da La via del Guerriero di Pace di Dan Millman

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