La Lampadina del Giorno 252 - 08 settembre 2016

Comfort Zone

“La condizione mentale in cui la persona agisce in uno stato di assenza di ansietà, con un livello di prestazioni costante e senza percepire un senso di rischio” (Alasdair A. K. White :“Teoria della comfort zone”). 
E' quindi uno stato mentale, una condizione in cui ci ritroviamo ad essere a nostro agio (apparente) senza pericoli o rischi (anch'essi apparenti) che possano destabilizzarci dalla quiete.
E' una zona di comfort data dal fatto che tutto ciò che viviamo lo conosciamo (dal lavoro alla famiglia agli amici ecc.) e questo ci porta sicurezza. 
Se vogliamo iniziare a vivere abbiamo da uscire da questa zona, fa un po' paura si, come qualsiasi cambiamento, però pensiamoci un attimo: ogni secondo della nostra vita qualcosa cambia e tutto l'universo è in continuo mutamento.
Rimanere fossilizzati può tranquillizzarci ma poi con il tempo qualcosa dentro di noi ci spingerà a cambiare, in quale modo? Prima ascolteremo la voce interiore che ci sprona a realizzare i nostri sogni e meno avremo bisogno di ricevere "batoste" amorevoli dal cosmo che ci spinge ad evolvere.
Tutte le voci limitanti sono frutto della paura.
Per questo vi lascio uno spunto tratto dall'intervista Strategie Vincenti a Alexander Reif
"Quanto fa paura uscire dalla “comfort zone”?
Abbastanza: a qualcuno di più, ad altri di meno ;-) Una domanda interessante da porsi è:Cosa succede se non usciamo dalla nostra zona di comfort ?
Quanto ci costa ?
Per me, se non esco dalla zona di comfort, NON cresco, non imparo qualcosa di nuovo, non evolvo. Nel breve periodo può essere che in questo modo risolva un problema contingente, ma nel lungo mi scavo la fossa da solo." 


Per concludere vi riporto qui una storiella che rappresenta tutto il discorso menzionato precedentemente: I due falchi pellegrini (fonte web).
"Una volta un re ricevette in regalo due magnifici falchi. Erano falchi pellegrini, i più begli uccelli che avesse mai visto. Diede i suoi preziosi falchi al suo capo falconiere per allenarli.
 I mesi passarono e un giorno il capo falconiere informò il re che, anche se uno dei falchi era maestosamente volato altissimo nel cielo, l’altro uccello non s’era mosso dal suo ramo dal giorno in cui era arrivato. Il re convocò guaritori e stregoni da tutte le terre  per prendersi cura del falco ma nessuno riuscì a farlo volare Presentò allora il caso ai membri della sua corte, ma il giorno successivo, il re vide attraverso la finestra del palazzo che l’uccello non si era ancora mosso dal trespolo. Avendo provato ogni cosa, il re pensò tra se e se “forse ho bisogno di qualcuno che conosca meglio la campagna per capire la natura di questo problema.” Così chiamò la sua corte e disse “andate e portate un contadino”.  In mattinata, il re fu elettrizzato di vedere il falco volare alto sopra i giardini del palazzo e disse ai membri della corte “portatemi la persona che ha fatto questo miracolo!” La corte velocemente andò dal contadino e lo accompagnò di fronte al re. Il re quindi gli chiese “dimmi, come hai fatto a far volare questo falco?” Con la testa inchinata il contadino disse “è stato molto facile sua altezza, ho semplicemente tagliato il ramo su cui l’uccello era seduto”."
Che sia un germoglio di libertà! Siamo nati per volare ricordiamocelo sempre.

Nessun commento:

Posta un commento